Panoramica sull’American Staffordshire Terrier

Panoramica sull’American Staffordshire Terrier

Amstaff socialComunemente chiamato Amstaff, questo cane di taglia media (la cui altezza, per i maschi, non supera i 48 centimetri e per le femmine non va oltre i 46 centimetri), risultato di un incrocio tra Bulldog e Terrier, fu originariamente concepito per combattere: il suo compito era quello di entrare nell’arena per sconfiggere l’avversario (generalmente, negli incontri di “bull baiting”, si ritrovava contro un toro, mentre in quelli di “dog fighting”, combatteva contro un altro cane); solo recentemente, a partire dal 1930, ci si è allontanati dall’idea del cane combattente e si è cercato di scoprire e di far emergere le altre caratteristiche di questo esemplare che, col tempo, si è evoluto nell’aspetto e nell’atteggiamento.

Infatti, quando un allevatore inglese lo incrociò con altre razze, venne fuori un nuova tipologia, più grande rispetto alla prima e con maggiore propensione alla socializzazione; pertanto, fu riconosciuto ufficialmente dal Kennel Club inglese solo nel 1935 e dall’American Kennel Club nel 1936.

Come riconoscere un American Stafforshire Terrier

Malgrado il notevole cambiamento caratteriale, dal punto di vista fisico, l’amstaff ha mantenuto delle caratteristiche precise: presenta ancora una stazza robusta con una muscolatura ben sviluppata ma ben proporzionata e un’ossatura “arrotondata” in corrispondenza degli arti, di medie dimensioni e compatti; questi sono ben distanti l’uno dall’altro e consentono uno sviluppo importante del torace; infatti, chi lo ammira, è immediatamente colpito dalle sue dimensioni: a partire dalla testa, piuttosto larga che presenta orecchie alte ed erette (spesso recise) e mascelle importanti che terminano con labbra regolari, denti con ottima presa e tartufo rigorosamente nero.

Inevitabilmente, tutti questi elementi conferiscono al cane un aspetto pesante (il suo peso va dai 28 ai 33 kg per i maschi e dai 22 ai 27 kg per le femmine), ma nonostante ciò, in lui, agilità e forza procedono di pari passo.

Nonostante la sua mole, non richiede cure particolari: ad esempio, il manto (bianco per una percentuale non superiore all’ 80%) ha bisogno di una spazzolata alla settimana, non di più; infatti, questo risulta corto e duro, ma sempre lucido. Invece, bisogna fare attenzione alla sua pelle: onde evitare di alterare la produzione di sebo, occorre lavarlo esclusivamente con prodotti specifici e solo quando necessario (dunque, meglio rinunciare ai bagnetti domenicali).

Non bisogna sottovalutare, però, l’esigenza di continuo movimento dell’amstaff; è un cane molto sportivo che ha bisogno di sfruttare la sua possente corporatura e di condividere le proprie giornate con un padrone altrettanto dinamico, amante dello sport e dell’aria aperta.

I COMBATTIMENTI SONO SOLO UN LONTANO RICORDO

Come tutti i cani di grossa taglia, perde raramente il controllo e riesce a distinguere le situazioni di pericolo con molta facilità; a questo proposito, gli eccessi di aggressività sono possibili solo nel caso in cui non sia stato seguito durante le prime fasi di socializzazione.

Come per tutti i cani, anche per l’Amstaff, il ruolo dell’allevatore durante la socializzazione primaria (quella che richiede una presenza costante della madre e che dura fino alla fine del secondo mese) è fondamentale almeno quanto quello di colui il quale decide di prenderlo con sé e di riempire le proprie giornate con la sua vivacità.

Tocca a quest’ultimo, poi, favorire gli incontri con i conspecifici, in modo da affrontare sin da subito ogni tipo di situazione, e correggerlo con decisione (ma mai con violenza) quando necessario; per tale ragione, è importante che il proprietario di un amstaff abbia delle caratteristiche precise che gli permettano di accompagnarlo serenamente durante il cammino verso la maturità: oltre a dover essere dolce e pacato, infatti, un bravo padrone dovrebbe riuscire a farsi percepire come capobranco in modo da eliminare ogni ambizione da “cane dominante”.

Fatto questo, il percorso è tutto in discesa: infatti, nonostante l’indole orgogliosa e combattiva, è un cane che ama stare in compagnia del proprio padrone e, riconoscente e fedele, non abbandona mai le vesti del guardiano di casa.

Chi possiede un amstaff sa perfettamente quanto affetto questo cane sia in grado di riservare alla famiglia e a chiunque gli conceda qualche carezza; eppure, si hanno ancora molti pregiudizi nei confronti della razza; i meno esperti la considerano addirittura “pericolosa”; in realtà, oggi, viene utilizzata la loro vitalità persino a fini sociali e per terapie e il loro affetto è sempre apprezzato da anziani e bambini.

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