Non lasciatevi ingannare dall’aspetto dell’Amstaff
L’American Stafforshire Terrier è un cane che presenta caratteristiche fisiche molto particolari.
Ha zampe molto muscolose, un corpo agile, una testa grande e di forma quadrata. Insomma, si intuisce subito dal suo aspetto fisico che è un cane molto forte e dal temperamento deciso. Ma non bisogna lasciarsi ingannare dal suo aspetto fisico, perché in realtà il suo carattere è molto dolce ed è anche sensibile è in grado di donare tantissimo affetto.
Probabilmente molte persone si lasciano ingannare dal fatto che, nel 700 fino ai primi anni del 900 era un cane che combatteva con i tori e successivamente con altri cani. Ma mai giudicare un libro dalla sua copertina.
Negli ultimi decenni questa razza ha subito un’evoluzione e si è distanziata fisicamente e caratterialmente dal Pit Bull.
L’Amstaff è diventato un perfetto cane da compagnia, con tantissime qualità e soprattutto adatto per la pet therapy.
Ha un carattere molto equilibrato ed è in grado di vivere con i suoi simili ed anche in perfetta sintonia con l’uomo.
Gli estimatori di questa razza, una volta scoperte le sue qualità, le hanno trasmesse a quanti fossero scettici sulla sua docilità. È un amichevole e docile amico dell’uomo.
Bisogna ricordare che non esistono cani cattivi, ma cattivi padroni. La pericolosità di un cane dipende prima dall’allevatore e poi dal proprietario.
Conosciuto come cane pericoloso e aggressivo, l’Amstaff, nonostante la sua prestanza fisica, se allevato e cresciuto come si deve, oltre al coraggio che lo contraddistingue è anche un cane vivace, leale, affettuoso, dolcissimo e che ama i bambini.
Agile e impavido, ha comunque un carattere molto forte ed è abbastanza cocciuto. Nel suo rapporto con l’uomo non gli piacciono le imposizioni: ha bisogno di capire lo scopo delle cose che fa.
Non gli piace la sottomissione praticata con le maniere forti, ma d’altronde a chi piacerebbe! Dominante per natura, nel rapporto con gli altri cani tende a mettersi gerarchicamente in posizione superiore e in mancanza di sottomissione da parte dell’altro non si perde in chiacchiere e va dritto al punto.
Inoltre bisogna sottolineare che a cercare la lite di solito non è lui: dall’alto della sua superiorità considera l’altro rappresentante canino inferiore.
Il problema nasce quando lo si sfida, soprattutto se a sfidarlo a singolar tenzone è uno Yorkshire, coraggioso per carità, ma che oltre ad essere fastidioso oltre misura nei suoi momenti rissosi è anche fisicamente troppo piccolo per sperare di averla vinta.
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