Displasia all’anca del cane: importanza della dieta
La displasia all’anca è una delle malattie scheletriche più comuni riscontrate nei cani.
Si tratta di un problema alla cartilagine posteriore del bacino che può insorgere già dai primi mesi di vita del cucciolo e che può, di conseguenza, compromettere anche gravemente le sue capacità fisiche e quindi il mantenimento di uno stile di vita sano.
Mentre il sesso non sembra essere un fattore, alcune razze hanno una predisposizione genetica a questa patologia rispetto ad altre.
Ma di cosa si tratta esattamente?
La displasia è una malattia all’anca in cui il giunto sferico non è posizionato correttamente.
Per comprendere esattamente di che tipo di malformazione si tratta, è importante capire l’anatomia della zona interessata.
Parliamo dell’articolazione coxo-femorale (anca), formata dalla testa del femore e dall’acetabolo; figuratevi questa articolazione come una sfera che ruota all’interno di una cavità a forma di coppa.
Ebbene, nel cane affetto da displasia non vi è congruenza tra la testa del femore e la cavità corrispondente.
Questo vuol dire che il movimento continuo del cane provocherà, a lungo andare, un deterioramento dell’articolazione fino alla progressiva perdita della funzione della cartilagine.
Ereditarietà o fattori ambientali?
Come abbiamo già avuto modo di specificare, lo sviluppo della displasia all’anca è determinato da un’interazione di fattori genetici e ambientali.
Alcune razze sono geneticamente predisposte allo sviluppo di questa malformazione, soprattutto quelle di grandi dimensioni, quali l’Alano, il San Bernardo, il Labrador Retriever e il Pastore tedesco.
Raramente i cani di piccola taglia possono essere colpiti, tuttavia questi rari casi sono più difficili da diagnosticare perché mostrano pochi segni clinici.
Si tratta generalmente di una malattia “purosangue”, anche se può insorgere anche in razze miste o nei meticci, soprattutto se si tratta di un incrocio di due cani che sono inclini a sviluppare la malattia.
La displasia all’anca spesso insorge quando un cane è ancora cucciolo e quindi fisicamente immaturo.
Molti dei casi di malformazione all’anca si manifestano a partire dai quattro mesi di vita. Vi sono tuttavia alcuni casi di insorgenza tardiva: in questi casi la displasia degenera in osteoartrite, una forma di infiammazione articolare caratterizzata da deterioramento cronico e quindi degenerazione della cartilagine articolare.
Sintomi e tipi
I cani di tutte le età possono essere soggetti a displasia dell’anca e osteoartrite risultante. Nei casi più gravi, i cuccioli di età inferiore ai cinque mesi inizieranno a mostrare il dolore durante e dopo l’esercizio fisico.
La condizione andrà man mano peggiorando fino ad invalidare le più semplici attività motorie quotidiane, come una passeggiata. In questi casi solo l’intervento chirurgico potrà permettere al cane di tornare a camminare senza problemi.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi, i sintomi iniziano a manifestarsi solo in età adulta e dipendono in larga parte dal grado di infiammazione articolare e dalla durata stessa della malattia. Essi comprendono:
- Diminuzione dell’attività fisica
- Difficoltà ad alzarsi, soprattutto dopo aver dormito
- Riluttanza a correre, saltare o salire le scale
- Intermittente o persistente zoppìa, soprattutto dopo l’esercizio fisico
- Andatura ondeggiante o cosiddetta “bunny hopping”: il cane tende a saltellare come un coniglio per non sentire dolore
- Dolore all’articolazione dell’anca
- Perdita di massa muscolare nella coscia interessata dall’infiammazione
- Estensione dei muscoli della spalla a causa di un maggiore peso esercitato sulle zampe anteriori per non affaticare quelle posteriori.
È importante consultare il veterinario qualora notiate nel vostro cane almeno cinque dei sintomi elencati; non è raro infatti tra i padroni attribuire questi sintomi al normale invecchiamento del cane, per poi stupirsi, dopo il trattamento medico, di notare un miglioramento considerevole nella loro prestanza fisica.
Cause
Cosa predispone i cani a contrarre questa malformazione così invalidante e dolorosa?
Gli studiosi confermano che a influenzare lo sviluppo e la progressione della displasia sono fattori genetici e ambientali concomitanti, ovvero:
- Lassismo genetico dell’anca
- Rapido aumento di peso o obesità
- Fattori nutrizionali
- Massa pelvica-muscolare
Gran parte dei ricercatori concordano sul fatto che la displasia dell’anca è una malattia genetica.
Questo vuol dire che se un genitore è affetto da questa malformazione, vi sono buone probabilità che anche i cuccioli possano contrarla.
È importante sapere inoltre che alcuni cani sono dei portatori sani di tali vettori genetici, questo vuol dire che la malattia potrebbe manifestarsi in generazioni successive e con sintomi completamente diversi.
Gli allevatori sanno che è possibile ridurre l’incidenza di displasia attraverso l’allevamento selettivo, tuttavia è molto difficile considerando che tale malattia può “saltare” una generazione.
Diagnosi
Sarà il veterinario a stabilire una diagnosi attraverso un esame fisico completo del vostro cane, tra cui un profilo chimico del sangue e l’esame delle urine. I raggi X saranno cruciali per l’osservazione dei segni di displasia dell’anca.
Come parte della rilevazione dei sintomi fisici, il veterinario avrà inoltre bisogno del racconto dettagliato del vissuto del vostro cane, per stabilire l’inizio dei sintomi o gli eventuali incidenti o lesioni che possono aver contribuito alla degenerazione articolare.
Prevenzione e gestione
Siete consapevoli che il vostro cane ha buone probabilità di sviluppare la displasia dell’anca ma non sapete come rallentare il decorso dei sintomi.
Ebbene, sappiate che la prevenzione può giocare un ruolo fondamentale per arrestarne la possibile insorgenza.
Basterà dare massima importanza a una dieta alimentare ricca ma equilibrata.
Gli studi hanno dimostrato che la quantità di calorie che un cane - geneticamente predisposto - consuma nel corso della sua vita influenzano le probabilità di sviluppo della malformazione.
Lo stesso vale per l’obesità: il sovrappeso può aumentare la gravità della malattia nei cani geneticamente suscettibili.
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Pensate a un cane geneticamente predisposto che in più è costretto a muoversi con una quantità di grasso superiore alla media.
Gli effetti possono aggravarsi in poco tempo.
Gli studiosi concordano nell’affermare che anche una dieta sbagliata può avere effetti devastanti su un cane predisposto a questa malattia. Mai somministrare cibo a libera scelta, ma sempre affidarsi alla consulenza di un veterinario che saprà fornirvi le esatte quantità di cibo e, soprattutto, quale tipo di cibo.
Una dieta che ha troppo calcio ( o che ne ha troppo poco) e pochi minerali può avere un effetto negativo sullo sviluppo dell’articolazione dell’anca.
Al giorno d’oggi gli alimenti pronti per cani sono molto completi ed equilibrati ed è possibile acquistarli al comune supermercato.
Tuttavia rimane diffusa l’abitudine di preparare in casa il pasto dell’animale domestico.
Se è il vostro caso, ricordate che la dieta deve essere monitorata da uno specialista per il corretto equilibrio nutrizionale; non solo per il calcio e i minerali, ma per tutti gli altri nutrienti.
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