12 cose che non tutti sanno in merito ai Pit Bull
Il Pit Bull viene riconosciuto come un cane aggressivo, molto violento che non esita ad attaccare, ma non tutti conoscono le origini di questi antichi cani.
I Pit Bull hanno una lunga storia alle loro spalle, in questo articolo andremo a conoscere il Pit Bull nei minimi dettagli partendo dalla storia ai giorni d’oggi.
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Ecco le 12 cose che non tutti sanno in merito ai Pit Bull.
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1. Il Pit Bull non è una vera e propria razza
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Esistono varie varianti della razza Pit Bull, e molte di queste non sono riconosciute da nessuna associazione, solo l’american Pit Bull terrier è riconosciuto dalla federazione americana l’ U.K.C. (United Kennel Club).
Per quando riguarda le altre varianti ancora non esiste un’associazione che le riconosca concretamente.
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2. Il Pit Bull ha origini Europee
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Il Pit Bull è originario della Gran Bretagna, dove nel XIX secolo molti allevatori e centri cinofili iniziarono ad allevare e far incrociare il Bulldog ed il Terrier alla ricerca di una razza che potesse combinare assieme la forza del Bulldog all’agilità del Terrier.
Il risultato di questo incrocio era un cane che possedeva tutte le caratteristiche di un guerriero, il coraggio, la forza bruta, l’intelligenza e l’agilità.
Questa nuova razza venne impiegata per vari utilizzi, dalla guardia alla caccia, proprio per questa sua versatilità è divenuto un vero e proprio cane da compagnia.
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3. Associazioni che riconoscono il Pit Bull
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Come detto prima non tutte le associazioni accettano il Pit Bull come vera e propria razza, ed una di quelle è l' AKC che invece riconosce l'American Staffordshire Terrier, praticamente una variante del Pit Bull.
Nel corso degli anni il Pit Bull ha preso il via diffondendosi a macchia d'olio in tutta l'Europa e negli Stati Uniti d'America, e quindi si necessitava di uno standard da seguire, così alcuni proprietari di Pit Bull decisero di unirsi creando due associazioni, l'UKC e L'American Association.
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4. I Pit Bull cercano sempre di compiacerci
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I Pit Bull sono cani molto affettuosi che si adattano molto bene alla vita in famiglia e per il proprio padrone farebbero di tutto.
Si è notato sempre di più che i Pit Bull pur di rendere felice il padrone fanno cose che hanno dell'assurdo.
In America un gatto stava annegando in un torrente in piena ed un Pit Bull vedendo il proprietario del gatto disperato, non ci ha pensato due volte e si è buttato in acqua nuotando contro la corrente impetuosa, arrivato al gatto lo ha afferrato e riportato a riva sano e salvo dal suo padrone.
Questo episodio fa capire che i Pit Bull non sono i serial killer che tutti dicono, ma che sotto la scorza da cane duro c'è un cane che darebbe la sua vita pur di rendere felice un uomo.
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5. La colorazione del manto
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Il Pit Bull può avere molteplici colori del mantello che variano dal bianco al nero.
La colorazione più caratteristica del Pit Bull e quella col mantello completamente bianco ricoperto da qualche macchia marrone o nera sparsa sulla faccia e sulla schiena, ma ovviamente può variare da cane a cane. È però escluso l'albinismo.
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6. I Pit Bull discendono dai Molossoidi
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L'American Pit Bull terrier discende dalla famiglia dei molossoidi, nella quale rientrano altri cani di grossa taglia, quali:
Mastiff, Mastino napoletano e tanti altri. Tuttavia, visto che è frutto di incroci con i terrier, le federazioni che lo hanno riconosciuto, lo includono in questo gruppo.
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7. Stubby
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Stubby era un meticcio divenuto famoso durante la prima guerra mondiale, su questo piccolo meticcio girano moltissime storie, che nel corso degli anni sono divenute quasi leggende.
Si pensa che questo cane nel suo patrimonio genetico avesse anche quello del Pit Bull per via della sua lealtà nei confronti della nazione.
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8. Il Pit Bull associato ad un eroe nazionale
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Negli anni l'american Pit Bull terrier è divenuto talmente importante per gli Stati Uniti D'America che hanno iniziato ad associarlo ad un vero e proprio eroe nazionale, lo si vedeva raffigurato su locandine e manifesti dell'epoca quasi fosse una divinità, anche per via del suo coraggio e del suo carattere molto forte e deciso che lasciava ben pochi dubbi al nemico.
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9. L'amore dei Pit Bull nei confronti dei bambini
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I Pit Bull hanno un carattere molto deciso e forte, ma allo stesso tempo sanno essere dolci ed affettuosi, e negli anni cinquanta ciò si è notato maggiormente con i bambini, con i quali il Pit Bull instaura un vero e proprio rapporto di fiducia reciproca e rispetto.
Sono molto affettuosi e giocherelloni mai aggressivi.
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10. L'anti Pit Bull
Molto spesso sentiamo parlare di attacchi a persone o altri animali causati da "Pit Bull" che però, molto spesso non sono altro che semplici incroci che somigliano al Pit Bull.
A causa di questi attacchi da parte di altri cani simili al Pit Bull, quest'ultimo viene visto come un vero e proprio mostro, quando in realtà non è lui ad essere il responsabile di tutti quegli attacchi.
Il Pit Bull è stato vietato in molti Stati proprio per il suo comportamento violento e la sua indole aggressiva, anche se andrebbe fatta una distinzione tra i Pit Bull riconosciuti e i meticci che somigliano al Pit Bull.
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11. I Pit Bull sul grande schermo
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Nel corso degli anni il Pit Bull è apparso moltissime volte sul grande schermo, uno in particolare ha lasciato il segno per via del suo aspetto e per il suo particolare occhio cerchiato.
Questo Pit Bull di nome Pete ha iniziato la sua carriera alla tenera età di 6 mesi, partecipando ad un film intitolato "Piccole canaglie".
È stato un ottimo cane attore, che nel corso della sua vita ha registrato molti film facendo un gran successo, per poi morire dopo 17 anni a Los Angeles.
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12. I Pit Bull sanno bloccare le mascelle
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Da anni gira questa falsa notizia che i Pit Bull riescano a bloccare le mascelle in caso di attacco o altro.
Ciò non è assolutamente vero, difatti i Pit Bull non possono bloccare le mascelle dato che sono come qualsiasi altro cane, ma grazie alla massa muscolare ben formata attorno ad essa riescono a tenere la presa ben salda evitando che la preda riesca a scappargli.
Per via di questa loro dote i Pit Bull venivano utilizzati per i combattimenti, proprio perché una volta azzannati i propri avversari non dovevano lasciarli più.
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