Ansia da separazione del cane
Molto spesso si sente di cani che durante l’assenza dei padroni combinano guai in casa, distruggendo qualsiasi cosa che gli capita a tiro.
Si potrebbe pensare che si tratti solo di cani non educati o educati male e in parte ciò può essere vero, ma spesso questi comportamenti distruttivi possono nascondere un problema ben più grave come l’ansia da separazione.
L’ansia da separazione è provocata dal trauma che il cane subisce quando si separa per un certo periodo dalle persone a cui è attaccato.
Solitamente i cani ansiosi che restano soli in casa tentano in ogni modo di fuggire, rischiando anche di ferirsi seriamente.
Spesso, per tentare la fuga, distruggono alcuni suppellettili, come ad esempio le porte e le finestre che graffiano e mordono con disperazione.
Alcuni cani che soffrono di ansia da separazione si mostrano agitati quando si accorgono che il padrone è in procinto di uscire, altri invece diventano irrequieti solo quando restano effettivamente soli in casa, abbaiando freneticamente.
Al rientro del padrone, invece, si comportano come se fossero passati anni da quando lo hanno visto l’ultima volta.
Sintomi dell'ansia da separazione del cane
Esistono comunque numerosi segnali o sintomi che possono farci sospettare l’ansia da separazione nel cane:
1. Urinare e defecare
Alcuni cani fanno la pipì o defecano quando sono lasciati soli o vengono separarti dal padrone. Se questo comportamento invece si verifica in presenza del padrone, probabilmente non è causato da ansia da separazione.
2. Abbaiare e ululare in modo anomalo
Un cane che ha l'ansia da separazione potrebbe abbaiare o ululare insistentemente quando è lasciato solo o quando è separato dalle persone a cui è legato. Questo abbaiare o ululare persistente non sembra essere innescato da nulla se non dal fatto stesso di essere lasciato solo.
3. Masticare, scavare e distruggere gli oggetti
Spesso i cani con ansia da separazione masticano gli oggetti che gli capitano a tiro oppure i telai delle porte e i davanzali, scavando con le zampe oppure usando i denti. Questi comportamenti si verificano sempre quando restano soli in casa e possono causare lesioni anche serie all’animale, come denti rotti , tagliate ed escoriazioni alle zampe e unghie danneggiate.
4. Tentativi di fuga
Un cane che soffre di ansia da separazione può tentare di fuggire da una luogo in cui è stato confinato, ovviamente se questo comportamento si verifica quando il suo padrone è presente, non dipende dall’ansia da separazione.
5. Pacing
Col termine “pacing” si identifica quel comportamento anomalo che adottano alcuni cani con disturbi psichici e consiste nel camminare a passo o a trotto lungo un percorso specifico seguendo uno schema fisso. Alcuni cani si muovono in circolo, mentre altri camminano avanti e indietro in linea retta. Se questo comportamento si verifica quando il cane resta solo o comunque è stato separato dal padrone allora potrebbe essere sintomo di ansia da separazione.
5. Coprofagia
Può accadere che alcuni soggetti quando sono lasciati soli o separati dai familiari, defecano e poi mangiano i loro escrementi. Ovviamente questo comportamento può essere un segno rivelatore anche di altre problematiche quindi si può addurre all’ansia di prestazione solo se avviene in assenza dei padroni.
Cause dell’ansia da separazione del cane
Non esistono prove certe in merito alle cause che scatenano l’ansia da separazione nel cane domestico, tuttavia considerando che il cane è un animale sociale, la separazione da una persona a cui è legato (il proprietario che è visto come capobranco) o a un gruppo di individui (la famiglia vista come branco), può generare un trauma che sfocia in questo comportamento anomalo.
L’anomalia dell’ansia da separazione canina non risiede nel trauma della separazione effettiva del cane dal suo padrone che ovviamente genererebbe una reazione negativa piuttosto normale nel cane, il quale soffrirebbe inevitabilmente di questa drastica separazione.
Piuttosto, l’anomalia comportamentale risiede nella reazione esagerata a separazioni brevi e comunque momentanee forse risultanti da una mancanza di prima assuefazione alle brevi separazioni quotidiane o cambiamenti di routine.
Questo disturbo può anche essere causato da un'eccessiva attenzione data al cane immediatamente prima della separazione e al ritorno del proprietario.
Esistono comunque delle situazioni che possono scatenare questo disturbo:
1. Cambio di padrone o famiglia
Essere abbandonato, affidato ad un rifugio o dato a un nuovo padrone o ad una nuova famiglia può generare ansia da separazione nel cane.
Come abbiamo detto, in questi casi ogni buon cane, affezionato e devoto al padrone, non potrebbe prescindere dal subire un trauma, soprattutto se c’è stata una lunga convivenza pregressa, quindi MAI separarsi da un cane se non per ragioni assolutamente inevitabili.
2. Cambi di routine
Un cambiamento repentino o discontinuo di programma, in termini di tempo e orari in cui un cane è lasciato solo, può contribuire allo sviluppo di ansia da separazione. In altri termini, se il cane è abituato a stare per quel dato numero di ore solo, magari sempre allo stesso orario, poi per un cambio di programma le ore di solitudine aumentano o si cambia l’orario di assenza, si può inavvertitamente causare l’ansia da separazione nel proprio cane.
3. Trasferimenti
I cani, come tutti gli animali, sono degli abitudinari incalliti, quindi i cambiamenti di rado sono accettati con benevolenza quindi trasferirsi in una nuova casa può innescare lo sviluppo di ansia da separazione.
4. Variazione del nucleo familiare
L'improvvisa assenza di un membro della famiglia, sia a causa di morte o di un allontanamento, può innescare lo sviluppo di ansia da separazione.
5. Trattamento
Prima di tentare il trattamento dell’ansia da prestazione nel cane, è indispensabile escludere che i sintomi che abbiamo notato non derivino da altre condizioni cliniche.
Ovviamente solo un veterinario specializzato in disturbi comportamentali può individuare con precisione l’assenza o la presenza di questo disturbo, tuttavia è bene essere a conoscenza delle altre patologie che generano sintomi simili all’ansia da separazione nei cani.
6. Minzione da sottomissione o eccitazione
Alcuni cani possono urinare durante il saluto, il gioco, il contatto fisico o quando sono rimproverati e puniti. In questi casi i cani mostrano posture di sottomissione, come quella di tenere la coda tra le gambe, appiattire le orecchie contro la testa, accovacciarsi o ribaltarsi esponendo il ventre.
7. Adattamento incompleto alla casa
Un cane che urina sovente in casa potrebbe non essersi completamente adattato all’ambiente circostante.
8. Marcare il territorio
Alcuni cani urinano in casa per marcare il territorio, quindi spargono piccole quantità di urina su superfici verticali. Ciò si verifica maggiormente con i cani maschi.
9. Giochi da cuccioli
Molti cani giovani e cuccioli possono scavare, masticare e distruggere oggetti mentre i loro padroni sono a casa, per puro gioco o per aiutarsi durante la dentizione, questo comportamento si verifica con o senza padroni in casa ed è del tutto normale.
10. Noia
Alcuni cani possono essere eccessivamente vivaci quando vengono lasciati soli perché sono annoiati e quindi cercano semplicemente qualcosa da fare, quindi non distruggono le cose per ansia ma semplicemente per noia e perché sono alla continua ricerca di nuovi stimoli mentali.
11. Abbai e ululati eccessivi
Alcuni cani abbaiano e ululano in risposta a vari fattori scatenanti, come situazioni o suoni non familiari, ciò indipendentemente dal fatto che i padroni siano presenti a casa o meno.
Cure per l’ansia da separazione canina
Prodotti per risolvere il problema dell'ansia da separazione.
Solo i professionisti specializzati possono trattare casi di ansia da separazione nel cane, ma la conoscenza dell’argomento è indispensabile per ogni padrone che vuole conoscere a fondo il proprio amico a quattro zampe quindi di seguito faremo una panoramica sui principali trattamenti adottati per la cura di questo disturbo canino.
1. Per i casi lievi
Se si tratta di un caso lieve o iniziale, l’ansia da separazione del cane può essere contrastata con l’ausilio della Counterconditioning che consiste nell’ associare qualcosa di positivo a uno stimolo che invece intimorisce il cane, col tempo infatti quest’ultimo assocerà a quel determinato contesto o evento che lo aveva traumatizzato, qualcosa di positivo e benevolo.
Nel caso specifico dell’ansia da separazione il cane deve vedere l’evento di essere lasciato solo come un momento positivo, come ad esempio l’alimentazione.
Per riuscire in questo intento, ogni volta che si esce e si lascia il cane è essenziale lasciargli a disposizione un giocattolo contenete cibo come il KONG.
Per ottenere i risultati migliori è necessario inserire all’interno del giocattolo una tipologia di cibo che il cane gradisce molto e cosa ancora più importante, non utilizzare mai il giocattolo (con o senza cibo) quando siamo in casa.
2. Per i casi moderati e gravi
Per i casi più complessi di ansia da separazione è indispensabile ricorre a programmi più complessi di desensibilizzazione e counterconditioning.
In queste situazione è importante abituare il cane alla separazione in modo graduale, aumentando le tempistiche di volta in volta.
Per attuare questo programma è indispensabile l’aiuto di un veterinario comportamentalista ma in modo indicativo spiegheremo quale potrebbe essere, un programma base.
Prima fase
Un primo intervento va fatto su quella che possiamo definire ansia “pre-uscita” ovvero quello stato di agitazione che mostrano i cani ansiosi quando si accorgono che il padrone sta per lasciarli.
I cani si accorgono perfettamente del fatto che il padrone sta per uscire, perché sono degli eccezionali osservatori e interpretano perfettamente il nostro linguaggio non verbale.
Spesso sono alcuni segnali come prendere le chiavi della macchina o mettersi il cappotto che fanno comprendere al nostro amico a quattro zampe che stiamo per allontanarci da casa.
Quindi prima di tutto si può tentare di dissociare queste azioni dalla partenza vera e propria. Il modo giusto per farlo è quello di compiere “a vuoto” queste azioni durante la giornata.
Cioè prendere le chiavi, metterci il cappotto o fare qualsiasi altro gesto abituale “pre-uscita”, senza però uscire effettivamente. In questo modo il cane dovrebbe smette di associare questi gesti all’essere lasciato solo.
Seconda fase
Quando il cane non mostrerà più i segni dell’ansia prima dell’allontanamento del padrone, si potrà mettere in atto la seconda fase.
In questo step si deve abituare il cane a rimanere solo assentandosi per periodi di tempo sempre più prolungati.
Per farlo non bisogna per forza allontanarsi realmente da casa, infatti si può tranquillamente fare questo esercizio allontanandosi da una singola stanza della casa.
Bisognerà quindi chiedere al cane di sedersi e uscire dalla stanza per periodi di tempo sempre più lunghi.
Per rinforzare il tutto è opportuno anche prendere le chiavi di casa e mettere il cappotto in modo che la situazione sembri ancora più verosimile.
Se otterrete i primi successi con l’allontanamento da una stanza, potrete poi rifare gli stessi esercizi dalla porta d’ingresso, quindi uscendo veramente dall’abitazione.
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