Insegnare al cane di smettere di abbaiare a gatti o a qualsiasi altra cosa
Trovate sensato chiedere di insegnare ad un bambino a smettere di parlare? Trovate sensato domandarsi come insegnare ad un uccello a non cinguettare? Se la risposta è no, forse capite come mai anche il legislatore ha stabilito per legge che… i cani possono abbaiare.
L’abbaio non è naturale nel cane, che discende dal lupo ed ha un modo di parlare assolutamente silenzioso, fatto di mille segnali corporei che vanno dallo sguardo al tragitto fatto per avvicinarsi a qualcuno.
L’abbaio nel cane nasce con la domesticazione ed è un riflesso che, negli anni, in alcune razze è stato selezionato in modo mirato. L’abbaio serve infatti per avvisare noi umani che sta succedendo qualcosa di cui secondo il nostro cane noi dovremmo essere informati.
Non esistono “trucchi” né esiste un modo per insegnare al nostro cane a non abbaiare se vede una cosa che lo disturba: l’unica cosa che possiamo fare, è fare in modo che non venga disturbato.
Ad esempio se il cane vive spesso in cortile, premuriamoci di mettere una rete oscurante attorno al perimetro: il nostro cane sarà più tranquillo e non verrà disturbato da persone od animali che passano troppo di frequente e, di conseguenza, non sentirà la necessità di segnalarcelo.
I cani abbaiano anche per paura, o per segnalare la loro presenza a conspecifici che, ululando per il timore di qualcosa, richiedono una risposta. Se il nostro cane, ad esempio, ha timore delle auto, non possiamo pretendere che non abbai, anzi dobbiamo sperare che abbai per segnalarci il suo disagio. L’alternativa sarebbe un cane silenziosi certamente, ma spaventato e potenzialmente mordace, anche con noi, proprio perché non ci ha avvisato, chiaro segnale che non ci ritiene in grado di superare il pericolo.
I cani abbaiano ai gatti che passano per farli scappare via, e i gatti solitamente capiscono molto bene il significato di quell’abbaio. Altri cani non abbaiano ai gatti, ma non appena entrano nel cortile, li aggrediscono con risultati molto sgradevoli per i gatti e, a volte, anche per i cani.
Lasciamo quindi che abbai ai gatti sconosciuti: nel caso, usciamo in cortile e provvediamo noi stessi a cacciare un eventuale gatto estraneo o a chiamarlo in una zona del cortile dove non si disturbino.
Una volta messo l’oscurante che difenderà il nostro cane dal continuo stress, identifichiamo le persone o i mezzi che passano più di frequente e che sono ancora percepibili.
Quando il nostro cane abbaia, non sgridiamolo: usciamo e mandiamogli segnali di calma, ripetendo molte volete e con molta tranquillità “Buono, è solo il postino”, oppure “Buono, è solo l’autobus”. Accarezziamolo mentre ripetiamo con calma il nome della cosa o della persona che lo infastidisce provocandogli il riflesso dell’abbaio. Pian piano, le reazioni diminuiranno anche se ovviamente non potremo mai impedire al nostro cane di parlare con la sua propria voce.
Se pensiamo che l’abbaio per noi potrebbe essere un problema, rivolgiamoci a razze che sono state espressamente selezionate per essere silenziose, come i vari cani da caccia.
Non possiamo pretendere di avere in casa un bel Volpino, il più caratteristico dei cani avvisatori, e pretendere che non abbai, ovvero che non avvisi, andando contro non solo alla sua educazione ma al suo istinto innato per cui è stato espressamente selezionato.
Tendenzialmente, ricordiamoci che i cani piccoli sono, nella maggior parte dei casi, più “abbaioni” dei loro conspecifici di taglia superiore.
Articoli correlati
Domande nel forum
risposta
risposta
risposte
risposte
risposta
risposte
risposte
risposte
Commenti