Il reato di abbandono, ecco cosa dice la legge
Abbandonare un cane è un atto deplorevole che denota una completa mancanza di empatia verso gli esseri viventi, anche quelli che come nel caso dei cani, mostrano dei comportamenti molto più comprensibili per l’essere umano.
Quindi i soggetti che senza alcuna forma di rimorso si sentono in dovere di abbandonare un cane, hanno sicuramente qualche problema legato alla sociopatia o comunque qualche disturbo psichico che farebbero bene a farsi curare.
Parlando di questo argomento non si che “andarci giù pesante” perché non deve esserci tolleranza in tal senso.
Ovvio che la crisi economica ha messo in ginocchio moltissime famiglie che a stento possono mettere il piatto a tavola per se stessi, di conseguenza è diventato difficile mantenere anche i cani ma questo non giustifica comunque l’abbandono.
Ci sono i canili, o comunque tante persone che vogliono adottare un cane, quindi nel momento in cui nascesse la necessita di doverci separare dal proprio cane, ci sono molte vie da seguire senza dover ricorrere all’abbandono.
Di sicuro il distacco dal cane deve essere veramente l’ultima spiaggia, perché la separazione dal padrone e dalla famiglia che costituisce il suo branco, è un trauma che bisogna cercare di evitare in tutti i modi al nostro fido.
Infatti l’allontanamento dal branco è vissuto come una colpa nei cani che conservano in loro alcuni codici comportamentali del lupo.
In natura sono i soggetti che hanno commesso qualche “infrazione” ad essere esiliati dal branco, quindi il nostro cane non capirà, ovviamente, il vero motivo dell’allontanamento e vivrà in modo ancora più frustrante questo avvenimento.
Quindi se questa soluzione dovesse essere inevitabile, è bene cercare di rimanere in contatto col cane.
In ogni modo oltre al delitto morale che consiste nell’abbandono di un cane, questa orrenda pratica è anche perseguita legalmente, in quanto si tratta di un vero e proprio reato.
Vediamo cosa dice la legge italiana in merito al reato di abbandono.
La legge italiana vieta l’abbandono, non solo di cani e gatti ma di tutti gli animaliai sensi dell'art. 727 del codice penale, che al primo comma riporta quanto segue: "Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro."
Questa norma del codice penale scaturisce primo, dalla dottrina nella tutela del sentimento umano che è leso dal maltrattamento e dall’abbandono degli animali, e secondo dal Consiglio di Statonella diretta tuteladegli animali «in quanto esseri viventi capaci di reagire agli stimoli del dolore». Inoltre la Dichiarazione universale dei diritti dell'animale sancisce all'art. 6che «L'abbandono di un animale è un atto crudele e degradante».
Secondo il Ministero della Salute italiano, «chi abbandona un cane, dunque, non solo commette un illecito penale (Legge 20 luglio 2004, n. 189), ma potrebbe rendersi responsabile di omicidio colposo» in quanto speso i cani abbandonati provocano incidenti stradali mortali.
Sempre il Ministero della Salute dice di: «operare un’attenta gestione della vita riproduttiva del proprio animale, per non incrementare il numero degli abbandoni determinati da cucciolate indesiderate e di difficile collocazione».
Da questo possiamo dedurre che il fenomeno dell’abbandono dei cani, come quello degli altri animali domestici, non va assolutamente preso sotto gamba, perché si tratta non solo di un atto grave dal punto di vista mora ma anche di un vero e proprio renato penale che può portare all’arresto oltre che al pagamento di multe salatissime.
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