Charlie e i disastri in giardino
Lo scorso inverno ha fatto molto freddo e sono stato per tanto tempo a casa al calduccio, sul mio materassino imbottito.
Durante la giornata i miei padroni non c’erano quasi mai: i più grandi erano a lavoro e il padroncino andava a scuola.
Quando tornavano era sempre una grande festa!
La mattina presto mi portavano a fare una passeggiata prima di andare via e la sera prima di andare a dormire: avrete già capito che per un cane giocherellone come me un inverno passato in questo modo non è proprio il massimo!
Ma non mi lamentavo: pensavo a quei poveri cani randagi che non hanno un tetto e una famiglia che si prenda cura di loro.
Io sono molto più fortunato! Insomma, l’inverno trascorreva pigramente e molto raramente facevo disastri in casa, fui davvero un bravo cane.
“L’inverno trascorreva pigramente…”
Capitò un giorno in cui le nuvole sparirono dal cielo e il sole tornò finalmente a rischiarare il mattino.
Per fortuna era domenica e tutti i miei padroni erano in casa.
Che bel giorno di festa!
Quel po’ di calore, la luce, la presenza delle persone a me care: tutto questo mi mise addosso un’energia incontenibile!
Avevo una voglia matta di uscire in giardino a giocare, correre ed esplorare un po’, ero terribilmente stufo di stare in casa.
Il mio padroncino mi si avvicinò e notò la mia allegria: stavo scodinzolando ed avevo appoggiato le zampe al vetro della porta. “Che c’è Charlie, vuoi uscire un po’”? Mi chiese. Io gli risposi abbaiando e saltellando. “Lo prendo per un sì!”, disse ridendo, “Esci pure, piccolino!”.
Detto ciò aprì la porta e non fece nemmeno in tempo ad aprirla tutta che io ero già fuori al giardino.
“Ero terribilmente stufo di stare in casa.”
L’aria mi portava migliaia di odori, il sole illuminava il giardino fiorito.
C’erano ancora i piccoli cipressi, le siepi ed altre piante a cui la mia padrona teneva tanto.
Il terreno era ancora un po’ bagnato, ma decisi che nulla mi avrebbe fermato: era venuto il momento di scavare!
Corsi come un pazzo verso un angolo del giardino, quello in cui si trovava una pianta molto strana, che la mia padrona curava di più: nonostante l’inverno spuntavano dei fiori gialli molto belli e si arrampicava su dei sostegni conficcati nel suolo.
Il terreno era profumato e invitante, così mi posizionai ai piedi della pianta e cominciai a scavare furiosamente!
Raggiunsi presto le radici e finii per tirare via anche quelle.
Mi fermai solo quando fui stanco: mi girai a rimirare il frutto del mio lavoro: la pianta era totalmente rovinata, c’era terra ovunque e avevo creato un fosso niente male!
“Era venuto il momento di scavare!”
Mi sentivo appagato: avevo fatto ciò che volevo fare.
Stavo per tornare dentro, quando vidi sulla soglia la mia padrona, immobile.
Aveva ancora il grembiule da cucina addosso e aveva la bocca spalancata per lo spavento.
“Il mio… il mio gelsomino! Charlie, cosa hai combinato?” gridò disperata.
L’avevo combinata proprio grossa!
Chiamò subito suo figlio, il quale uscì fuori e capì che qualcosa era andato storto.
Dovevo agire: rischiavo di essere messo in punizione, non potevo far altro che scappare! Così corsi più veloce che potei verso l’altro lato del giardino, nascondendomi sotto una siepe.
Non so perché avevo distrutto quella pianta, io volevo solo giocare un po’, ficcare le zampe nel terreno...
“L’avevo combinata proprio grossa!”
Passò qualche minuto prima che la padrona e il padroncino si avvicinassero al mio nascondiglio. Mi avevano scoperto!
Cominciai ad uggiolare per paura. “Mamma, guardalo! Poverino, è spaventato… magari si sente in colpa!”, disse il padroncino con aria triste. “Credi…che dovremmo punirlo?”.
Ahimè, temevo la risposta.!
“No”, disse per fortuna la mamma, “Punirlo non serve a nulla. Charlie non è un cane cattivo, nessun cane lo è. Sai perché si è comportato così?”, chiese al bambino.
“No, mamma”, rispose. “Perché per tutto l’inverno è rimasto fermo in casa; non l’abbiamo portato al parco, non ha giocato, non ha corso, in pratica non si è sfogato! Per questo, appena ha avuto l’opportunità, è corso fuori come un pazzo e si è scatenato!”, disse la padrona con un sorriso.
“Questo ci serva da lezione”, aggiunse, “Dobbiamo sempre trovare il tempo per giocare all’aperto con il nostro Charlie: gli farà bene e non farà disastri in giardino!”.
Aveva proprio ragione, che padroni comprensivi che ho!
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