Cani e bambini, convivenza possibile

Cani e bambini, convivenza possibile

In vista di una tranquillità familiare, ai bambini vanno inculcati alcuni principi basilari:

  • Il bambino non deve mai maltrattare il cane o picchiare il cane.
  • Il bambino non deve considerare il cane un gioccatolo.
  • Il bambino non deve mai togliere la ciotola o l'osso mentre il cane sta mangiando, anzi meglio che non lo tocchi affatto.
  • Il bambino non deve mai svegliare il cane bruscamente quando dorme.
  • Il bambino non deve mai farsi leccare le mani e la faccia dal cane.
  • Il bambino non deve mai rimpizzare il cane di dolciumi.
  • Il bambino deve evitare di ingelosire il cane

Cani e bambini, spesso questo binomio può comportare numerose difficoltà, ma fondamentalmente il rapporto tra i due, non solo è assolutamente possibile, ma anche consigliabile.

Partendo dal presupposto che quasi sempre, nel rapporto in questione, sono proprio i nostri amici a quattro zampe a subire gli effetti negativi, vista l’invadenza e la “violenza” con cui i bambini si approcciano ai cani, si dovrebbe pensare ad educare questi ultimi e non i cani, al rispetto.

Il rapporto con un animale domestico e in particolar col cane, è congeniale per l’educazione del bambino, perché non solo aumenta l’empatia, cioè la capacità di percepire le emozioni e i comportamenti altrui, ma fa comprendere in maniera maggiore il concetto di diversità e di rispetto per le esigenze altrui.

Chiaramente lasciare un cane alla mercé di un bambino, senza strutturare il giusto approccio, può diventare un’esperienza deleteria per entrambi, perché i bambini soprattutto quelli molto piccoli, non hanno ancora chiaro il concetto di animale o di essere vivente, e finirebbero per trattare il cane come un giocattolo.

Ecco perché, come succede un po’ in tutte le cose, l’approccio conoscitivo deve essere graduale, soprattutto, anzi, direi quasi unicamente per il bambino.

Infatti anche se sembrerà strano, il cane, soprattutto se adulto, saprà con certezza di trovarsi nei confronti di un “cucciolo”, e di conseguenza riserverà al piccolo umano tutte attenzioni e i riguardi che userebbe un cucciolo di cane.

Alcune caratteristiche fisiche dei neonati sono comuni a molte specie animali: le braccia corte e paffute, la fronte rotonda, gli occhi grandi, l’insieme di queste e tante altre caratteristiche fanno in modo che si attivino comportamenti innati che impediscono ad esempio di fare del male alla creatura che li possiede.

Per questo, a meno che il cane non soffra di qualche patologia comportamentale, è improbabile che possa ferire il bambino; quante volte ci è capitato di vedere cani anche di grandi dimensioni, sopportare le torture più disparate inflitte dai bambini, senza battere ciglio?

Anche un boxer, con le sue armi potenzialmente letali, diventa un agnellino inerme sotto le mani di un infante chiassoso e manesco. Questo perché i suoi meccanismi innati impediscono categoricamente di reagire nei confronti di un bambino o di un cucciolo di cane.

Ovviamente la co-evoluzione che ha legato la nostra specie a quella canina, ha contribuito a favorire questo legame e a trasferire in maniera preponderante questi meccanismi istintivi, come la difesa e la protezione, anche sull’essere umano.

La capacità che hanno i cani di percepire i nostri stati d’animo e le nostre intenzioni, grazie al linguaggio non verbale, sono ancora più spiccate nei confronti dei bambini che non avendo ancora sviluppato le capacità di comunicazione verbale, enfatizzano di conseguenza quelle del corpo.

Per questo è necessario lavorare soprattutto sul bambino per quanto riguarda l’educazione, facendo comprendere che il cane non è un giocattolo, ma un essere vivente che ha delle esigenze e che va rispettato esattamente come si rispettano gli esseri umani.

Partendo da questi presupposti, e avvicinando gradualmente il bambino al cane, si potrà ottenere già verso i 4-6 anni, una certa consapevolezza nei bambini, e una consequenziale responsabilizzazione nei confronti dell’animale.

Le regole fondamentali per una giusta convivenza tra bambini e cani, oltre all’approccio graduale e alla responsabilizzazione dell’infante nei confronti dell’animale, è sicuramente l’attenzione alla pulizia, quindi alla perfetta cura dell’igiene e della salute psicofisica del cane.

Infatti non bisogna pensare che le vaccinazioni, la sverminazione e i bagnetti con l’antipulci, bastino a mantenere in perfetta salute il cane.

Molti dimenticano che il cane è un animale estremamente intelligente ed esattamente come l’uomo, se vive in condizioni non idonee, costretto a subire gli effetti di una vita non appropriata, può ammalarsi di patologie psichiche che spesso sono potenzialmente più pericolose di quelle fisiche.

Fortunatamente si sente di rado che un cane abbia aggredito un bambino, tuttavia ciò accade, esattamente come accade che un padre o una madre umana uccidano i loro bambini.

Quando la depressione, la schizofrenia e altri mali psichici si insinuano in un essere umano, possono portare a commettere atti assolutamente snaturati e incomprensibili come questi, e la medesima cosa accade anche ai nostri amici animali.

Quindi quando pensiamo al benessere del nostro amico a quattro zampe, indipendentemente se si abbia l’intenzione di farlo convivere con i bambini, ma soprattutto in questo caso, non limitiamoci a pensare solo alle vaccinazioni o al lavaggio, garantiamo al nostro amico anche i suoi spazi, la sua libertà, i sui sfoghi e tutte le esigenze specifiche che possono riguardare una determinata razza, se non vogliamo ritrovarci un cane pulito, apparentemente sano, ma malato nella psiche. 

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