Attivazione mentale
Alcuni articoli sul web parlano di un argomento specifico, la cosiddetta Attivazione Mentale.
Sembra una disciplina che ha a che fare con l'uomo più che con gli animali e per questo incuriosisce ed è bene capire di che si tratta, andando in profondità.
La disciplina pare sia arrivata in Italia grazie a Paolo Villani, esperto cinofilo, che ha cominciato a proporre questo nuovo pensiero circa dieci anni fa.
Come si legge sul suo stesso sito, l'attivazione mentale viene anche chiamata problem solving, all'inglese ed indica una serie di giochi che vengono proposti al cane, il quale li risolverà in autonomia.
Tali giochi non sostituiscono l'uscita quotidiana ma, servono a "attivare" la mente del cane, che dovrà ragionare per risolvere il gioco che gli viene sottoposto. In questo modo la curiosità e l'interesse vengono stimolate.
Ovviamente anche il rapporto con il padrone migliorerà perché il cane vedrà la persona propositiva di nuove attività.
Il cane riuscirà così a controllare lo stress provocato dai giochi stessi, che all'inizio sembreranno difficili. Insomma il cane svilupperà nuove abilità che saranno poi utili durante la vita quotidiana.
L'attivazione mentale coinvolge l'animale in modo del tutto diverso rispetto al passato, infatti, il cane non è abituato a essere impegnato con la testa e si stancherà parecchio.
Questa pratica è una sorta di percorso formato da tanti esercizi diversi, ognuno dei quali rappresenta una sorta di conquista per il cane.
Come sempre, la sequenza degli esercizi dipenderà dal singolo soggetto, ogni cane ha le sue capacità e difficoltà quindi bisogna seguire i suoi tempi. Inoltre, ogni percorso dovrà essere preparato in base alletà, alla forma fisica, alla razza.
Il cane dovrà risolvere i quiz o giochi proposti da solo, anche se ci dovrà essere sempre colui che propone vicino e in un luogo senza troppe distrazioni.
Il conduttore del gioco non dovrà mai intervenire, nemmeno se il cane è in difficoltà. L'animale si sentirà così gratificato non appena avrà portato a termine positivamente il gioco.
La gratificazione di solito consiste in un bocconcino di cibo. Il fautore del metodo Villani costruisce i giochi a uno ad uno personalmente e non sembrano proprio così semplici.
L'attivazione mentale, oltre a sviluppare le capacità "mentali" del cane, può essere usata nei cani iperattivi, per stancarli.
È un meccanismo che porta il cane a imparare qualcosa e quindi lo gratifica, lo stress che ne deriva non è negativo perché aiuta l'animale ad autogestirsi fino a che non trova la soluzione.
Spesso la pratica dell'attivazione mentale è usata per far passare il tempo al cane, non c'è cosa più sbagliata perché questo metodo serve per allenare la mente al massimo.
Infatti, l'attivazione mentale persegue dei precisi obiettivi che i normali giochi non presuppongono. Può anche succedere che il cane non sia interessato a questi giochi, in questo caso, è meglio lasciare perdere.
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