Mastino siciliano: il punto di vista del Dr. Arengi
Ritorniamo sull’argomento delle razze italiane che hanno rischiato l’estinzione; questa volta lo facciamo pubblicando integralmente una lettera che ci è giunta in redazione da parte del Dr. Florindo Arengi, presidente dell’associazione Samannara, che in seguito all’intervista sul mastino siciliano rilasciataci dal Dr. Gianni Vullo, ha voluto rettificare alcune informazioni in merito a questa razza.
Questa comunicazione di rettifica rispetto a quanto dichiarato dal Dr. Gianni Vullo nell’intervista apparsa su Cani.it è un atto dovuto nei confronti di tutte le persone a vario titolo coinvolte nel lungo percorso di recupero del mastino siciliano o cane di mannara e di riconoscimento delle competenze e delle attività dell’associazione Samannara.
Samannara nasce nel gennaio del 2010. Tra i suoi soci fondatori ci sono Salvo Tripoli, Florindo Arengi, Dino Miceli ed Emanuele Giarrizzo che sono stati anche soci fondatori del precedente club del cane da mannara nato nel 2006.
Le persone citate, per la loro pluridecennale esperienza, rappresentano la storia moderna del cane di mannara ed hanno continuato un percorso iniziato nel lontano 1982 dall’allora presidente del Kennel Club palermitano Girolamo Cartia, aiutato da Francesco Ferrante. Cartia scompare prima di portare a compimento il sogno di dare dignità di razza al cane di mannara.
In data 20 luglio 2013 l’Associazione Samannara invia all’ENCI una cospicua documentazione storica, iconografica e scientifica raccolta attraverso le ricerche condotte dal Dr. Florindo Arengi, veterinario, cinologo e ricercatore indipendente con la collaborazione tecnica del Dr.Salvo Tripoli giudice ufficiale dell’ENCI all round e scientifica del Dr. Luigi Liotta ricercatore di zootecnica speciale del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Messina, vicepresidente di RARE (Razze Autoctone a Rischio di Estinzione) che ha condotto le ricerche genetiche che saranno oggetto di pubblicazione scientifica.
Un contributo importante è stato inoltre fornito dal Dr. Dino Miceli veterinario ed allevatore da quasi un trentennio di cani di mannara. La documentazione inviata all’ENCI comprende anche lo standard provvisorio della razza redatto da Salvo Tripoli e Florindo Arengi con la collaborazione di Luigi Liotta e di Dino Miceli.
La suddetta documentazione ha permesso all’ENCI di attivare il registro supplementare aperto del cane di mannara o mastino siciliano in data 02.10.2014 indicando la terna di giudici deputata a valutare la tipicità dei soggetti presentati ai raduni nelle persone di Antonino La Barbera, Riccardo Di Carlo e Salvo Tripoli. L’unico standard ammesso e preso a riferimento per i giudizi di tipicità è quello depositato da Samannara presso l’ENCI.
Samannara ha inoltre organizzato il primo raduno in data 11 maggio 2014, sta organizzando il secondo raduno per il 21 dicembre 2014 ed ha già inviato richiesta di autorizzazione all’ENCI per i raduni del 2015.
Quindi il cane di mannara deve la sua salvezza esclusivamente alle suddette persone, attualmente associate in Samannara, che con la loro passione, competenza e sacrificio hanno evitato che il cane di mannara si estinguesse.
Siano certi che il Dr. Gianni Vullo abbia, del tutto involontariamente, omesso di citare questi fatti e queste persone ed il ruolo che esse hanno avuto e continuano ad avere nel percorso di riconoscimento del cane di mannara.
Un discorso a parte meritano quei pastori appassionati storici del nostro cane come Testa Carmelo, Santangelo Filadelfio, Lauceri Angelo e l’intera famiglia Di Calogero, che hanno collaborato con il Dr. Arengi durante le ricerche effettuate nella Sicilia centro orientale, nonché Gino Marceca, Nino Tumminello, Giovanni Gelardi, Benedetto Tumminia, Giuseppe Spera e Giovanni Barbaria, allevatori con cui il dr. Miceli ha avuto e mantenuto scambi proficui negli ultimi 30 anni durante le ricerche da lui condotte nella Sicilia occidentale.
I suddetti pastori non vengono citati dal dr. Vullo perché da lui non conosciuti ma è giusto che si sappia che il loro aiuto è stato determinante nel recupero del cane di mannara.
Questa Associazione vede con favore il nascere di associazioni di tutela delle razze siciliane non riconosciute o in via di estinzione come il Club del pastore siciliano convinta che l’auspicabile collaborazione di sinceri e disinteressati appassionati come le persone elencate dal Dr. Vullo e facenti parte del Club da lui presieduto, possa essere una risorsa per il futuro della nostra razza.
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