Leptospirosi del cane: ecco perché è importante vaccinare
Oggi vi parliamo di una malattia infettiva che è una delle più importanti, se non in assoluto la più importante, per quanto riguarda i cani, per cui è prevista una vaccinazione che rientra nelle quattro vaccinazioni obbligatorie per il cane (obbligatorie perché sono altamente consigliate, ma non ci sono obblighi di legge relativamente a questi vaccini).
Parliamo della leptospirosi, una malattia batterica (l’unica batterica tra le quattro a vaccinazione obbligatoria; le altre sono l’epatite infettiva, il cimurro e la parvovirosi) che il cane, se non vaccinato, prenderebbe sicuramente, a meno che non viva letteralmente sotto una campana di vetro.
Si, perché a differenza delle altre che pian piano stanno scomparendo, o quantomeno la loro prevalenza sta diminuendo, perché si passano da cane a cane, questa non sta affatto scomparendo, anzi sta aumentando, perché l’animale “untore”, insomma che la trasmette agli altri (uomo compreso, infatti la leptospirosi è conosciuta anche come “malattia delle mondine”, perché ne erano affette quando lavoravano nelle risaie in Pianura Padana) è il ratto, e in generale i piccoli roditori.
E visto che le popolazioni di ratti stanno aumentando tanto nelle città quanto in campagna se ne deduce (e lo sappiamo bene, grazie all’analisi dell’acqua) che fiumi come il Tevere, l’Arno o il Po sono letteralmente pieni di leptospire, e le loro acque sono pericolose, se qualcuno ci fa il bagno.
Per fortuna, accogliendo tutti gli scarichi domestici nessuno è portato a farci il bagno, e così la malattia si limita.
Ma i cani, a volte, ci entrano.
Non ripeto la parte generale relativa alla leptospirosi perché in modo molto sintetico l’abbiamo già trattata in questo articolo, in particolare relativamente ai sintomi della malattia, quindi qui ci concentriamo solamente sul vaccino, ripetendo solo una parte relativa all’epidemiologia, ovvero alla modalità di trasmissione della malattia.
Immaginatela così. Roma, Tevere, acqua contaminatissima dalla leptospirosi. L’acqua è dolce, e questo fa sì che i ratti vadano a berla; la leptospira (che non è patogena, per loro) raggiunge i loro reni e lì si riproduce e va a finire nelle urine. Il ratto urina un po’ dove capita, tra cui sui marciapiedi.
Visto che la leptospira sopravvive poco al secco, all’asciutto, se non è piovuto probabilmente morirà, e non succederà nulla.
Ma se è piovuto ci saranno le pozzanghere, in cui il batterio inizia a riprodursi. E questo vale tanto per le pozzanghere di città quanto per quelle di campagna, che sono nel bosco, perché i roditori ci sono anche lì. Comunque, le pozzanghere sono piene di leptospire.
Così passa il cane, che magari ha un taglietto nella zampa (di solito nel cuscinetto), magari di cui noi non ci siamo resi conto: è troppo tardi, il gioco è fatto. La leptospira entra nel sangue e fa tutti i danni di cui abbiamo parlato nell’altro articolo informativo.
Leptospirosi: l’importanza del vaccino
Quanto abbiamo appena detto era soprattutto per spaventarvi un po’ sulla modalità di trasmissione della malattia, per farvi insomma capire quanto il vaccino sia importante.
Perché, anche se voi che venite su Cani.it (e che presumibilmente tenete al vostro cane) non ci crederete, ci sono persone che non vaccinano il cane, perché pensano che siano soldi buttati. Sembra incredibile ma è così.
E, no, non sono i cacciatori (anzi, i cacciatori sanno benissimo del problema e vaccinano anche molto più degli altri, contro la leptospirosi, tra poco capirete il perché) ma le persone comuni che hanno un cane. Lo so che sembra incredibile.
Comunque, il vaccino contro la leptospirosi è uno di quelli che si fa per primi, di solito in concomitanza con gli altri vaccini di cui abbiamo parlato prima.
Poi, ovviamente, dipende dalle necessità: le malattie virali tendenzialmente sono più contagiose, perché si passano tra cane e cane quando sono piccoli e il sistema immunitario ci fa poco, per cui si vaccina prima contro quelle virali, poi si procede con la leptospirosi insieme ai richiami.
Per cui gli altri vaccini si fanno ad otto settimane, due mesi di vita, quello contro la leptospirosi a dodici, quindi a tre mesi di vita del cane.
Questo, però, non è imperativo: infatti, se il veterinario sa che nella zona, o se capisce che nell’ambiente in cui vive il cane, è pieno di leptospire, si preferisce vaccinare contro la leptospirosi prima e contro un’altra delle malattie poi.
Perché allora il cane corre maggior rischio dalla leptospirosi.
Per questo motivo dico sempre di andare a vaccinare da un veterinario vicino a casa vostra, non lontano, anche se c’è il “luminare”: il veterinario della vostra zona conosce la situazione della vostra zona, quello che sta lontano non la conosce, motivo per cui quello lontano magari vaccina prima contro una malattia che dalle vostre parti non c’è e successivamente contro una malattia che a casa vostra c’è e che mette il cane in pericolo.
Non sottovalutate questa cosa.
E, poi, non finisce qui, perché per la leptospirosi sono obbligatori i richiami, per due motivi. Il primo è che il vaccino non dura per sempre, il secondo è che di leptospire non ce n’è una sola... ce ne sono tante, tutte diverse, e il vaccino (ovviamente, sennò era troppo facile) non protegge contro tutte.
Il richiamo si fa dopo quattro settimane dal primo vaccino, poi se ne fa un altro dopo altre quattro settimane se la zona è a rischio.
Da notare che il vaccino non è molto protettivo perché il batterio è morto, non solo “tramortito”, per cui il sistema immunitario si dimentica presto di lui.
Ed è per questo che andrebbe vaccinato il cane almeno ogni anno, ma anche ogni sei mesi per cani particolarmente a rischio (come i cani da caccia di cui parlavamo prima, che di pozzanghere nel bosco ne vedono parecchie).
E questa è un’altra delle cose da non sottovalutare: perché per molti proprietari, per i cani funziona come per i bambini.
Si vaccinano solo quando sono piccoli, poi ce ne dimentichiamo.
E invece non è così: perché per i vaccini ce ne sono alcuni protettivi anche per tutta la vita (il cimurro, ad esempio, è come il nostro morbillo: preso una volta non ti viene più) mentre altri sono molto meno protettivi, e per questo si vaccina di nuovo, per proteggere preventivamente il cane contro le diverse leptospire (in gergo, le diverse sierovarianti di leptospira).
E questo è quanto: la leptospirosi, quindi, è una malattia che ogni proprietario di cane dovrebbe conoscere e non dovrebbe mai dimenticare, perché è in assoluto una delle più pericolose.
Quando ero all’università, il mio professore di malattie infettive (che è una delle materie che si studiano a veterinaria) la trattava per prima, come per sottolinearne l’importanza. Ed effettivamente è importante.
Perché già spesso abbiamo casi di cani vaccinati che, per sfortuna, si sono beccati una sierovariante diversa da quella per cui erano protetti (che comunque non fa i danni che farebbe ad un cane non vaccinato, intendiamoci!); poi ci sono persone che i cani non li vaccinano affatto, o li vaccinano solo due o tre volte, poi basta (e allora è come se non avessero vaccinato affatto)...
Ed è così che la leptospirosi del cane continua imperterrita a proliferare.
In ogni caso, voi che avete avuto la pazienza di leggere tutto questo articolo, spero abbiate capito che questa malattia è una delle peggiori tra quelle che possono colpire un cane, e se avete dubbi sullo stato vaccinale del vostro cane, portatelo dal veterinario e vedete un attimo.
Nel dubbio, si rivaccina, che male non fa, ed è comunque il modo migliore per proteggere il cane.
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