Dermatofitosi o Tigna del cane: cos’è, come si cura e vaccinazione
In questo articolo parliamo di una delle patologie meno pericolose, ma più contagiose (e fastidiose) che possono interessare il nostro cane, e anche l’uomo: la tigna.
La dermatofitosi, che sarebbe il nome corretto della malattia nonostante Tigna tenda molto di più l’idea (perché quando una cosa è “tignosa” significa che è fastidiosa, difficile da mandare via) è una patologia causata da una gruppo di funghi cutanei, che sviluppano sulla pelle e sugli annessi cutanei, come i peli, del cane.
I funghi che possono causarla sono diversi, ma solitamente ad interessare i cani, ma soprattutto i gatti (quindi attenzione alla contiguità) è un fungo chiamato Microsoprum canis, un fungo che si nutre della cheratina contenuta sia sullo strato superficiale della pelle, sia nella parte esterna dei peli (ce n’è molta di più nei peli che non nella pelle).
Il fungo è ubiquitario, cioè si trova un po’ dappertutto, ma se lo prendiamo dall’aria ci sta che il nostro sistema immunitario lo blocchi ancora prima che possa svilupparsi, per cui non succede nulla.
E questo vale anche per il cane, che potrebbe tranquillamente avere la tigna ma non manifestare alcun sintomo della malattia (che poi sono problemi della pelle).
La tigna: come si trasmette
La struttura del fungo, così come la sua vita, sono semplicissimi: il fungo si riproduce tramite spore che volano nell’aria, si attaccano alla pelle come se fosse un orto, lì crescono e diventano tipo alberelli, microscopici, che formano altre spore che poi volano via. Tutto qui.
Il problema della tigna è che da prurito e fa cadere il pelo e, soprattutto, interessa le unghie formando la micosi alle unghie del cane che è particolarmente difficile da mandare via.
Il passaggio da un animale malato a un animale sano, poi, avviene per contatto. Se il nostro cane va al parco e trova un cane con la tigna, e giocano insieme, ci sta che il nostro cane abbia preso abbastanza spore da sviluppare anche lui la malattia.
La malattia si manifesta come chiazze alopeciche irregolari, che tendono ad allargarsi con il passare dei giorni, di colore grigiastro/verdastro, con forfora e il pelo che viene via a zollette.
Il prurito c’è, ma non è tantissimo; per fare un parallelo, una ferita il cane se la lecca e se la gratta molto di più.
Il problema, come dicevamo all’inizio, è che il cane (e il gatto) non è l’unico animale che prende la tigna.
Purtroppo si prende anche noi, e anche se a noi non fa granché fa comunque una chiazza antiestetica sulla pelle, interessa le nostre unghie o ci fa cadere i capelli. E non è proprio il massimo...
Motivo per cui, se ci accorgiamo che il cane ha la tigna questa va tolta il prima possibile, per fare in modo che non la prendiamo noi.
Poi sarebbe meglio lasciare il cane in isolamento, dagli altri animali, toccarlo il meno possibile (eh, lo so che è dura) e soprattutto lavare divani, coperte, cucce e tutti gli oggetti con cui viene a contatto, perché se lì rimangono le spore, poi la tigna la riprende qualche giorno dopo.
Terapia
Per prima cosa il cane va tosato, perché come abbiamo detto la tigna sviluppa molto meglio sul pelo che non sulla pelle nuda, per cui se il pelo si taglia se ne andrà prima, in assenza di “terreno fertile”.
Poi ci sono degli appositi prodotti per fare il bagno al cane.
Che dovrà farne spesso per poter eliminare questo fungo così fastidioso una volta per tutte. Fermorestando la pulizia dell’ambiente, di cui abbiamo parlato.
Prodotti consigliati dai veterinari
Il vaccino contro la Tigna
Come per altre malattie, per la dermatofitosi è in sviluppo anche un vaccino, che però per adesso ha utilità dubbia.
Insomma, lo hanno messo in commercio perché non fa del male, quello no, ma nemmeno del bene; insomma, a molti sembra che non serva assolutamente a nulla.
Il vaccino è il fungo morto, quindi che non produce spore, che si mette e si fa in modo che il sistema immunitario lo riconosca e impari a combatterlo. Una logica corretta, se non fosse che il sistema immunitario, del fungo morto, se ne frega...
E questo è il motivo per cui l’utilità del vaccino è così dubbia, e anche il motivo per cui di solito il vaccino, semplicemente, non si fa.
Perché se un cane la tigna la deve prendere, la prende lo stesso: visto che non è una malattia grave, con un po’ di pazienza se ne andrà, ma spendere soldi per un vaccino che nemmeno si capisce bene se funzioni non ha poi tutto questo senso. Per niente.
Diciamo che può avere la sua utilità, ma solo quando siamo certi che al cane la tigna toccherà di sicuro, o in situazioni particolari.
- Per il primo gruppo, quando c’è sovraffollamento. Specialmente se i cani sono randagi, come quelli del canile, ci sta che un cane abbia la tigna e la passi a tutti, e allora si fa una vaccinazione (di solito in primavera, il caldo e l’umidità favoriscono l’insorgere del fungo) e poi una di richiamo dopo quindici giorni. In questo modo, i cani più sottoposti la prenderanno comunque ma almeno qualche cane sarà protetto, e il problema sarà limitato. Ma non risolto, come avviene per altre malattie.
- Nel secondo gruppo ci sono raduni e mostre canine, oltre che i concorsi di bellezza. Visto che è possibile che tra i partecipanti ci sia un cane con la tigna, molti proprietari vaccinano qualche settimana prima della gara così da essere coperti ed evitare che al loro cane possa apparire un’antiestetica macchia proprio prima dell’esposizione. Che, anche qui, non sempre protegge, ma è più una sicurezza per il proprietario che altro.
In altre situazioni, invece, il vaccino semplicemente non lo si fa, perché il dubbio sul fatto che funzioni e anche sul fatto che non sappiamo se un cane “normale” (cioè che vive in casa, sta in giardino, va a fare le passeggiate) verrà in contatto con il fungo e soprattutto quando ci verrà, il vaccino potrebbe essere completamente inutile.
Motivo per cui, se siete proprietari magari un po’ ansiosi, non vi affannate: lasciate perdere, perché il vaccino funziona poco e, soprattutto, ci sono cani che per 15 anni non vengono mai in contatto con la tigna, e se ci vengono non manifestano mai i sintomi.
Per cui, meglio non preoccuparsi troppo e dedicare la nostra attenzione ad altri vaccini che, quelli si, sono veramente importanti.
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