Insegnare ai cani a rispondere quando li si chiama
Perchè è cosi difficile insegnare ai cani a rispondere quando li si chiama?
Insegnare al vostro cane a venire da voi quando si chiama il suo nome è sicuramente una delle lezioni più importanti e faticose da impartire.
Un cane che risponde al suo nome in modo rapido può certamente godere delle libertà che altri cani non godono.
Ad esempio, in un parco, un cane ben addestrato da questo punto di vista potrà scorrazzare in giro e camminare al vostro fianco senza guinzaglio e senza il pericolo che possa allontanarsi o scappare.
Chiamare il suo nome in una situazione di pericolo potrebbe inoltre salvargli la vita.
Purtroppo molti padroni non dedicano abbastanza tempo a questo insegnamento poiché richiede tempo e pazienza; tuttavia i vantaggi sono innegabili.
Gli studi hanno dimostrato che i cani più inclini ad ubbidire al richiamo del padrone sono generalmente quelli più insicuri e che hanno paura ad allontanarsi o che sono motivati dalla vostra attenzione tanto da tornare da voi perché sperano in una gratifica.
Altri studiosi affermano che alcune razze o incroci sono per natura più portati di altri a riconoscere il richiamo.
Una cosa è certa: tutti i cani possono essere educati a venire da voi se li si chiama, si tratta solo di una questione di pazienza e di giusta pratica.
L’importante è non arrabbiarsi mai se il cane dimostra di non voler ubbidire al comando: rischiereste di non farlo venire neanche la volta successiva.
Alcuni padroni insegnano, senza volerlo, ad ignorare totalmente l’ordine.
Questo accade quando il suo nome o l’espressione “Vieni” vengono associati a qualcosa di negativo, cioè a un’attività che non vuole fare (il bagno, tagliarsi le unghie, andare via dal parco) o a una ramanzina per un pasticcio che ha combinato.
Ricordate sempre che il cane non è una macchina; anche lui, come gli esseri umani, ha giornate sì e altre no.
A volte non si sentono chiamare o sono totalmente distratti da altri rumori o odori (questo accade per i cani da caccia, ad esempio i beagle), altre volte preferiscono semplicemente ignorare il richiamo perché intenti a fare altro.
Indipendentemente dalle razze, l’obiettivo della formazione è far capire al vostro cane che lo si sta chiamando per una ragione precisa.
Per le razze o i meticci di grandi dimensioni si tratta di uno sforzo quello di alzarsi e venire da voi (a volte potrebbe essere semplicemente annoiato o stanco) perciò è meglio che sia per qualcosa di utile! Altrimenti il cane non sarà invogliato a fare lo stesso la prossima volta che lo chiamerete.
In nessun caso punirlo o rimproverarlo se non viene: l’attitudine alla severità non porta mai a buoni risultati.
Piuttosto cercate di ottenere la sua attenzione e quindi fate qualcosa per attirare l’attenzione.
Molti cani sono semplicemente troppo pigri per alzarsi e venire da voi perché sanno che andrete voi da loro.
Molti padroni non hanno alcuna fiducia che il cane andrà da loro: nulla di più sbagliato. Mai andare dietro al vostro cane.
Questo ovviamente quando il cane non sta facendo nulla.
Nel caso vi troviate al parco, è probabile che non senta volutamente il richiamo perché vuole continuare a divertirsi.
In questo caso il cane ha paura del proprietario perché sa che i tempi del gioco sono finiti e che è ora di tornare a casa.
Gli studiosi chiamano questo comportamento Disobbedienza Attiva. Si tratta di un grave problema di formazione, che tuttavia può essere arginato con l’aiuto di un educatore specializzato.
Consigli da seguire:
- Che sia un cucciolo o un cane più vecchio, cercate di far capire che venire da voi è sempre una cosa buona. Anche se si avvicina senza che lo abbiate chiamato, dimostrategli che è un gesto che apprezzate: sorridetegli o accarezzatelo.
- L’addestramento a sentire il richiamo deve essere graduale. Se il vostro cane ha imparato a venire in cucina quando lo chiamate, non potete pretendere che lo faccia subito anche al parco, soprattutto se è distratto da un gruppo di amici con cui rotolarsi. Sarebbe come un bambino che salta improvvisamente dalla prima alla terza elementare. Non scoraggiatevi!
- Agli inizi premiate sempre la generosità del vostro cane quando si avvicina con piccoli bocconcini appositamente fatti per lui.
- Provate inizialmente a chiamarlo in cucina; quando ormai ubbidisce al richiamo, provate nel corridoio, al piano superiore e così via. Una volta giunti al cortile, spargete il prato di piccole “distrazioni” (giocattoli o quant’altro): l’obiettivo e riuscire a farsi ascoltare anche quando il cane è distratto da altro.
Bocconcini premio utili all'educazione del cane
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