Focus sulla variante della razza Boxer
Ultimi Boxer iscritti su cani.it:
Entra nella community, partecipa e condividi la tua esperienza
Boxer Fulvo, Boxer Tigrato, informazioni generali
Il Boxer è una razza originaria della Germania, appartenente al Gruppo 2, che comprende cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoide e cani bovari svizzeri.
È una razza che ha avuto un rapido sviluppo in questi ultimi decenni ed è diffusissima non solo in Germania, ma in tutto il mondo.
Allegro, giocherellone, instancabile, il Boxer mantiene intatte in sé alcune caratteristiche dei suoi antenati molossodi.
Boxer Fulvo e Boxer Tigrato, caratteristiche fisiche
Il Boxer è un cane di grandezza media, che sta nel quadrato, dotato di forte ossatura.
L’altezza al garrese è per i maschi cm. 57-63, per le femmine cm. 53-59, il peso è poco oltre i 30 Kg per i maschi di media altezza, circa 25 kg per le femmine di media altezza.
La muscolatura è asciutta e molto ben delineata e ben marcata, per cui il Boxer non appare mai tozzo né troppo slanciato.
Il torace è ampio e disceso sino ai gomiti ed ha una altezza che deve essere pari alla metà dell’altezza al garrese.
La canna nasale, considerata dalla punta del naso all’angolo interna dell’occhio deve essere la metà della lunghezza del cranio, considerata dall’angolo interno dell’occhio all’osso occipitale.
La testa, che costituisce una caratteristica distintiva della razza, non deve apparire né troppo leggera né troppo pesante e deve essere di buona dimensione rispetto al resto del corpo.
Il muso, largo e potente, deve essere sempre in corretto rapporto con il cranio, sia visto di lato che visto di fronte che visto dall’alto, e non deve mai sembrare troppo piccolo.
La testa è asciutta e senza rughe, escluse le rughe di attenzione sul cranio quando il cane è in attenzione. Due piccole rughe appena accennate devono comparire, invece, ai lati del muso.
Il muso presenta una maschera scura, che non deve sfumare o peggio proseguire sulla testa, ma deve distaccarsene nettamente, in modo da non conferire al cane una espressione cupa.
Il cranio, stretto, è leggermente convesso e non deve essere corto e globoso, né piatto, né troppo largo.
L’occipite non è troppo rilevato e lo stop .è nettamente marcato.
La mascella è forte ma non deve essere troppo accentuata e si raccorda al muso con una leggera curvatura.
La conformazione del muso deriva dalla forma delle mascelle, dalla posizione dei canini, dalla forma delle labbra
I canini devono essere distanziati il più possibile l’uno dall’altro e devono essere di buona lunghezza, in modo tale da che la superficie frontale del muso sia larga, quasi quadrata, che deve formare un angolo ottuso con il dorso nasale.
Il mento, visto frontalmente, non deve superare in modo vistoso il labbro superiore né, tanto meno, scomparire sotto di esso. Il labbro superiore è grosso e rigonfio, riempie lo spazio vuoto determinato dalla prominenza della mascella inferiore e viene sostenuto dai canini della mascella inferiore.
Il tartufo é largo e nero, leggermente rivolto all’insù, con narici ampie. La punta del naso è posta leggermente più in alto rispetto alla radice del naso.
Gli occhi sono scuri, non troppo piccoli, né sporgenti o infossati. Lo sguardo esprime energia ed intelligenza, mai minaccioso od insidioso.
Le orecchie sono attaccate lateralmente, il più in alto possibile, e a riposo aderiscono alle guance, mentre quando il cane è in attenzione, le orecchie devono ricadere in avanti formando una piega ben evidente.
Tra i difetti legati alla testa, oltre ai difetti di struttura, troviamo anche altre valutazioni tra cui la mancanza di nobiltà e di espressione oppure una apparenza cupa.
Il collo forma una linea elegante alla attaccatura della nuca, chiaramente marcata verso il garrese. Il collo è lungo, tondo, muscoloso, forte ed e asciutto. Non deve presentare giogaia.
Il garrese è marcato e la linea dorsale, inclusa la regione lombare, deve essere corta, solida, larga e molto muscolosa. La groppa è leggermente inclinata e larga, dolcemente arrotondata, il bacino lungo e, principalmente nelle femmine, largo.
I torace è disceso sino ai gomiti e la sua altezza é pari alla metà dell’altezza al garrese. Il petto è ben sviluppato, le costole ben cerchiate, ma non a di botte, e proiettate molto all’indietro.
L’attaccatura della coda è più alta che bassa, la lunghezza normale e lasciata integra.
L’andatura è vivace e denota forza e nobiltà.
I colori ammessi sono solo due:
- Il Boxer Fulvo ha il manto che va dal fulvo chiaro al rosso cervo scuro, anche se sono da preferirsi le tonalità intermedie, ovvero il fulvo rosso. La maschera è nera per qualunque sfumatura di manto.
- Il Boxer tigrato ha, su manto di base fulva, delle stesse tonalità del Boxer Fulvo, strisce scure oppure nere che seguono la direzione delle costole. Il colore del manto e quello delle strisce devono essere nettamente distaccati fra di loro.
In generale, le macchie bianche non sono da respingere, e se ben disegnate possono essere invece molto attraenti.
L’accoppiamento
Il Boxer non ha problemi particolari di accoppiamento.
Ovviamente, come per tutte le razze, non è mai opportuno far accoppiare una femmina al suo primo calore ed è opportuno attendere almeno l’anno per utilizzare un maschio come stallone.
La gravidanza
La gravidanza ha una durata di 65 giorni, con una settimana di tolleranza in più o in meno se calcoliamo la data dell’accoppiamento e non quella della ovulazione.
Importante nella gravidanza è creare un luogo adatto per il parto alla madre, luogo in cui si senta tranquilla e sicura ed a cui si potrà abituare pian piano.
I cuccioli di Boxer
Capita spesso che alcuni cuccioli di Boxer siano gestiti in modo errato, il che comporta una crescita sbagliata. L’equilibrio di un cane comincia proprio dalla cucciolata: la madre non deve essere timorosa e la cucciolata andrà gestita non solo dal punto di vista veterinario, ma anche dal punto di vista della educazione.
Starà a voi dare un corretto imprinting umano oltre all’imprinting materno: la madre insegnerà ai cuccioli i segnali di comunicazione canina, voi dovrete insegnare loro che quello strano essere a due zampe è buono, affidabile e fa piacere stare con lui.
Boxer, il carattere
Il carattere del Boxer è quello del Bullenbeisser originale. O almeno dovrebbe esserlo: la selezione spesso mirata solo alla bellezza espositiva ha un prezzo sul carattere per tutte le razze e quel che il Boxer in alcuni casi non presenta è la sicurezza in sé che gli permette di essere non solo un compagno di giochi, ma anche un valido difensore. Il Boxer deve essere forte di nervi, ovvero con una soglia di reattività medio alta, consapevole di se, tranquillo ed equilibrato.
Deve essere allegro e dolce in famiglia ma diffidente, e mai inutilmente aggressivo, verso gli estranei.
È facilmente addestrabile e preferisce vivere accanto all’uomo piuttosto che all’esterno.
Questo, in genere, vale per tutti i cani: per sapere se preferiscono vivere fuori od in casa, leggete la loro storia, la loro evoluzione, e scoprite per cosa sono stati selezionati nel corso dei secoli. Alcune razze amano vivere fuori, altre amano vivere a contatto con il loro proprietario, sono esigenze istintive, insite nel loro DNA. Quando scegliete un cane, assicuratevi di potergli dare ciò di cui ha istintivo bisogno, solo così il vostro cane vi darà il meglio di sé e solo così sarà felice di farlo.
Le cure
Le cure necessarie al Boxer sono davvero pochissime: le normali prevenzioni veterinarie, una buona alimentazione, uno stile di vita adeguato alla sua dinamicità.
L’alimentazione del Boxer Tigrato e del Boxer Fulvo
Il Boxer è un cane di dimensioni medio grandi, sempre in movimento, molto attivo e vivace. L’alimentazione consigliabile è quella secca, con cui potremo calibrare attentamente le quantità per evitare sovrappeso o carenze alimentari.
Fondamentale è anche mantenere sempre una ciotola di acqua fresca a portata del cane.
Entra nella community, partecipa e condividi la tua esperienza
Ultimi Boxer iscritti su cani.it:
Hai un Boxer?
Entra nella community, partecipa e condividi la tua esperienza
Curiosità sul Cane Boxer
Il Boxer esiste in realtà anche bianco, varietà non più ammessa dallo standard ma amata da molti appassionati. Il bianco nel boxer non è legato ad albinismo, che si vedrebbe anche nella depigmentazione di altre parti del corpo, in primis gli occhi, anzi il bianco è un colore “naturale” per il Boxer, tanto naturale che Flocki, il primo boxer iscritto al Libro genealogico tedesco, aveva tigrature, con grandi macchie bianche: ma la sorella, capostipite femminile della razza, era completamente bianca ed ebbe una figlia, Meta, grandissima riproduttrice tanto che fino a poche generazioni fa compariva in pratica in tutti i pedigree, che era quasi interamente bianca.
Il veniva anche molto apprezzato, fino al 1925, quando fu eliminato dallo Standard. Il motivo fu la convinzione, in seguito dimostratasi errata, che i bianchi fossero albini.
Successivamente divenne chiaro che i boxer bianchi non erano albini, ma si continuò a considerare il bianco un problema perché esiste un legame tra il gene responsabile del colore bianco e il problema della sordità congenita, ovvero la sordità neurosensoriale connatale ereditaria.
Anche questo però non è un valido motivo di esclusione del bianco: se la sordità congenita compare solo in caso di mantello bianco, possiamo anzi dire che i boxer bianchi che non hanno problemi di sordità congenita non ne sono nemmeno portatori.
Storia del Boxer
Razza originaria della Germania, quella del Boxer è stata riconosciuta ufficialmente nel 1895. La presenza di cani di tipo molossoide e di taglia media, è conosciuta in Germania sin dai tempi dei Celti.
Come tutti i molossoidi europei, questi cani hanno quindi origini molto antiche ed hanno avuto successivamente uno sviluppo diverso a seconda delle diverse regioni geografiche, nettamente improntato ad una selezione di tipo strettamente funzionale.
Le origini dei molossi europei possono in generale essere fatte risalire a diverse tipologie di molosso, sia pesanti e massicci, che più alti, che più leggeri ed agili ed è proprio da quest’ultimo tipo di molosso parrebbe discendere il Boxer.
In quella zona esistevano vari tipi di molossi: il Bullenbeisser, ovvero il morditore di tori, il Bearenbasser, ovvero il morditore di orsi, il Brabanter, ovvero Cane del Brabante che prendeva il nome dalla zona di provenienza, in Belgio, il Danziger, ovvero il Cane di Danzica.
Di tutti questi molossi, vista la grande somiglianza dei tratti somatici, pur se non si possono escludere immissioni anche di cani di altro tipo, il Bullenbeisser è stato probabilmente il progenitore del Boxer. Le descrizioni di questo cane, infatti, sia figurate che scritte, rappresentano un cane molto simile all’attuale Boxer.
Il Bullenbeisser, a dispetto del nome, aveva una funzione specifica di cane da difesa e fungeva da vera e propria scorta per i birrai e per i macellai dell’epoca. Non solo fungeva da guardiano della merce portata al mercato, ma difendeva anche il proprietario, sia al mercato che durante il viaggio.
Fu proprio la scomparsa dei carri utilizzati per compiere questi viaggi a far si che, venendo meno la sua funzione, il Bullenbeisser andasse via via scomparendo.
Non più selezionati, i vari esemplari si incrociarono con altri tipi di cane presenti in quelle zone e divennero inevitabilmente più piccoli e meno massicci, oltre a divenire, forse per la grande presenza di cani da pastore, anche più aggressivi in modo indeterminato.
Sul finire dell’Ottocento, il Bullenbeisser era praticamente scomparso e Roberth, Konig e Hapner, tre cinofili appassionati di questa razza, cercarono di ricostruirla a partire dai pochi soggetti rimasti, venne utilizzato il bulldog inglese, all’epoca più alto e meno massiccio di quello di oggi, per ridare stazza e soprattutto carattere equilibrato, da molosso, ai soggetti rimasti.
In seguito ad accoppiamenti volti a ricreare il Bullenbeisser originale, nacque infine Flocki, il primo soggetto iscritto nell’allevamento della nuova razza di cui Roberth, Konig e Hapner stesero il primo standard nel 1902, scegliendo come nome ufficiale quello di Boxer.
Il motivo di questo nome non è del tutto certo. Si sa per certo che i tedeschi cominciarono a chiamare bierthunde, ovvero cane dei birrai, gli esemplari degenerati di bullenbeisser, oramai molto lontani sia come stazza che come carattere dai loro predecessori, oppure bierboxer, ovvero pugile dei birrai.
Il nome scelto si adattava perfettamente alla nuova razza, cogliendone l’espressione del muso ed identificandola, un po’ come per lo Schnauzer, che inizialmente aveva un nome diverso e venne poi successivamente identificato con un nome che richiama i baffi e la barba tipici della razza.
Lo standard del Boxer venne completamente rivisto nel 1920 e solo 5 anni dopo, nel 1925, vennero esclusi dallo standard sia i Boxer neri che quelli bianchi. Nel 1938 vennero esclusi anche quelli pezzati.
I colori rimasti nello standard sono quindi il Boxer Fulvo ed il Boxer Tigrato.
Nel 2001 nello standard venne inclusa la specifica che coda ed orecchie devono essere integre. È interessante notare che, come per molte altre razze, l’Italia non recepisce completamente né la direttiva europea che vieta le amputazioni ai fini estetici, né le indicazioni del club di razza che tutela il Boxer nel suo paese di origine. In Germania infatti, e non solo, è vietato portare in giudizio cani. Vietato è anche l’uso del “certificato medico” che non viene più accettato come motivazione della amputazione. Verrebbe da dire che, se ad un cane hanno dovuto amputare coda od orecchie per ragioni di salute, forse non è un buon soggetto da usare in riproduzione, a meno che non sia stato assalita da un cane grosso e forte almeno quanto lui, perché un cane piccolo morde dove arriva, non cerca di sicuro di saltare alle orecchie se può mordere un garretto o la gola, con un morso più comodo e sicuramente più efficace.
Ma girando per le expo viene un dubbio non da poco: possibile che solo i miei cani quando litigano e si mozzicano si distruggano praticamente ovunque, con graffi e piccoli morsetti che sicuramente non permetteranno mai più al pelo di essere così liscio e splendido e soprattutto uniforma, senza le tipiche picchiettature bianche da ricrescita post-morso? Ma che cani sono questi, così chirurgici da staccare le orecchie in modo assolutamente conforma al taglio da vecchio standard. E poi entrambe le orecchie, mica una sola, e poi le orecchie per stare così dovranno essere state steccate, mica escono così senza stecche. E le stecche sono una sofferenza a scopo solo estetico, e il taglio della seconda orecchia è solo a scopo estetico.
In Germania, un cane con un orecchio morsicato via verrebbe penalizzato ma almeno lo farebbero entrare in ring, un cane amputato resta direttamente fuori.
In Italia, vale giusto giusto il contrario: paese che vai… no no, in Italia manca totalmente una seppur minima cultura cinofila ed i cani, ahimè, spesso non li si sanno nemmeno guardare, così qualunque cane diventa bellissimo con le orecchie amputate, anche se ha la testa tutta sballata, ed un cane superbo, perfettamente in standard e correttissimo diventa un non-cane solo perché è stato lasciato esattamente come è nato: con due belle orecchie. Questo triste discorso non vale solo per il Dobermann, ovviamente, e aggiungerei “purtroppo”.
Riguardo al Boxer, il Club di tutela della razza nella nazione di nascita del Boxer, quindi l’unico a poter proporre modifiche allo standard perché ci si aspetta che siano loro che l’hanno fatto quelli che lo devono anche tutelare, esplicita : “E’ fatto divieto di esposizione per i boxer con orecchie erette a seguito di conchectomia nati dopo il 1° Gennaio 1987 e per i boxer caudectomizzati nati dopo il 1° Giugno 1998.
Dal 1° gennaio 2011 non sono più ammesse certificazioni mediche giustificanti uno o entrambi gli interventi di cui sopra.”
L’Italia, invece, vieta l’allevamento di cani amputati, ma ne permette il giudizio sul ring espositivo, il che, anche se non dovrebbe affatto, porta alcune razze ad essere pericolosamente soggette ad infezioni caudali o a porte sbattute che hanno tranciato via la coda proprio dove dovrebbe essere amputata secondo il vecchio standard, razze diverse, numero di vertebre caudali diverse, a quanto pare esistono porte diverse ed intelligentissime.
Questo perché è innegabile che molti abbiano l’occhio allenato al cane amputato, e continuando a vederlo amputato, sicuramente hanno un gradimento minore per i soggetti ad orecchio integro. Caso quasi unico in Italia, il club di razza del Mastino Napoletano ha vietato le amputazioni e, seppure questa razza è indubbiamente affascinante come prescriveva lo standard in precedenza, sono rari e sono solitamente anziani i soggetti amputati che si trovano in expo.
Ultimi Boxer iscritti su cani.it:
Entra nella community, partecipa e condividi la tua esperienza
Articoli correlati
Domande nel forum
risposta
risposte
risposte
risposte
risposte
risposta
risposte
risposte
Commenti