È vero che il cane ha l’olfatto potentissimo?
Profumo dei fiori e sudore
La straordinaria capacità olfattiva dei cani, deve avere ovviamente delle “specializzazioni” altrimenti il loro naso andrebbe in tilt, quindi è ovvio che si sia specializzato nella percezione di determinati odori piuttosto che di altri.
Prendiamo per esempio il profumo dei fiori, ecco, quest’ultimo non ha una grande importanza per i cani, perché dal punto di vista evoluzionistico il riconoscere un fiore dall’altro non portava alcun beneficio a questo tipo di animale.
Al contrario l’odore del sudore, fondamentale per la ricerca delle prede, è un elemento a cui il naso dei cani è particolarmente sensibile. A provarlo ci sono diversi esperimenti scientifici come quello condotto da alcuni scienziati che hanno cercato di capire il perché i cani riuscissero a captare questi odori, ovvero l’esperimento sassolino.
Per realizzare questo esperimento diversi uomini devono tenere per lungo tempo un sassolino in mano per poi lo lanciarlo il più lontano possibile, il cane annusata la mano di uno di questi uomini deve ricercare il sassolino, riconoscendo quello dell’uomo grazie al suo odore, infatti, l’uomo tenendo il sassolino in mano ha lasciato impresso il suo odore tramite il sudore.
Poi c’è l’esperimento col vetrino, in questo caso, una persona tocca con il polpastrello un vetrino fra vari, poi la serie viene riposta per sei settimane. Quando i vetrini vengono ripresi, il cane li annusa e riesce a riconoscere il vetrino toccato dall’uomo tra tutti gli altri.
Il tartufo del cane
Nell’uomo a livello cerebrale, la corteccia visiva è una parte sicuramente predominante, nel cani invece è quella olfattiva ad avere un ruolo di rilievo.
Attualmente si ritiene che i cani abbiano un olfatto 100 milioni di volte più sviluppato rispetto a quello dell’uomo.
Ad avere un ruolo fondamentale in questa straordinaria capacità è la caratteristica conformazione del naso di questo animale che propriamente si definisce “tartufo”. Il bulbus olfactorius del cane è circa quaranta volte più grande di quello dell’essere umano.
Il fiuto del cane al servizio dell’uomo
Alcune razze, in particolare il bracco, pare riesca a seguire una traccia olfattiva per centinaia di kilometri, questo grazie al sudore dei piedi al quale i cani sono particolarmente sensibili, tanto da poterlo seguire anche dopo quattro giorni.
Proprio per via del fatto che il naso di questo animale contiene duecentoventi milioni di cellule olfattive (300 milioni nei segugi), l'uomo lo utilizza in molti campi.
Il primo fra tutti fu ovviamente la caccia ma attualmente i cani sono utilizzati per il soccorso umano, ad esempio per ritrovare le vittime delle valanghe.
Oggi esistono cani anti droga, cani poliziotto impiegati per il ritrovamento di persone scomparse oppure cani impiegati per scovare gli esplosivi, grazie alla particolare capacità di rintracciare lo zolfo contenuto in questi ultimi.
Ultimamente si è parlato di cani “medical detection” proprio per la loro capacità di fiutare malattie come il diabete e il cancro.
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