- Sostanze Nocive
- Frutta
- Pesche
Pesche
- Tossicità : (Grave con pericolo di morte)
- Dose tossica : Bassa
- Effetto : Breve termine
- Molecole tossiche : Amigdalina (nel frutto), Cianuro (molecola tossica)
Dove si trova
La pesca è un frutto particolare in relazione al suo rapporto con il cane. È infatti uno dei frutti che il cane preferisce (come noi del resto) e che tra l’altro è più facile da digerire nonostante il cane di per sé non digerisca proprio benissimo la frutta.
Tuttavia, nonostante la polpa non porti ad alcun problema, la pesca è un alimento pericoloso perché all’interno del nocciolo è contenuto il seme vero e proprio, che sembra una mandorla (tra l’altro è amarissima); questa parte contiene amigdalina, che modificata opportunamente dai batteri intestinali da origine al cianuro: il cianuro, in quanto veleno, è tossico per noi e per i cani.
Il problema delle pesche, in particolare di quelle acquistate al supermercato, lo avrete notato anche voi: a volte si taglia la pesca col coltello, e il nocciolo... È aperto.
Mangiando quella mandorlina che c’è dentro il cane sarà in serio pericolo, ed è per questo (oltre al fatto che il nocciolo e la buccia possono provocare ostruzione intestinale) che se la polpa della pesca al cane si può dare è bene tenerlo ben lontano dal frutto intero (e fare in modo che non possa prenderselo da solo).
La dose tossica di amigdalina per un cane è di circa 2 mg/kg, e si può raggiungere anche con un solo nocciolo.
Che cosa fa
La molecola tossica contenuta nel nocciolo della pesca è l’amigdalina, che come dicevamo prima non sarebbe tossica di per sé, ma lo diventa nel momento in cui, indigerita, arriva nell’intestino del cane. Qui sono presenti alcuni batteri in grado di consumarla parzialmente, andando a formare il veleno vero e proprio che è il cianuro.
Il cianuro ha l’effetto velenoso di impedire alle cellule di utilizzare l’ossigeno per produrre energia. È un po’ come se noi avessimo sete e ci buttassero in una piscina piena d’acqua, con la bocca sigillata: le cellule si trovano all’incirca nella stessa situazione, e non avendo energia per svolgere il loro lavoro avremo una situazione simile al soffocamento, in cui l’aria non arriva affatto alle cellule.
Se un cane mangia un seme di pesca, avrà difficoltà respiratorie, non riuscirà a camminare perché privo di energia e presto sopraggiungeranno le convulsioni, fino alla morte per arresto respiratorio perché i muscoli non riescono a muoversi e ad allargare i polmoni per respirare.
I sintomi compaiono fino a tre ore dopo l’ingestione, e tra l’altro questi possono comparire anche se il cane dovesse ingerire il seme intero: potrebbe aprirsi quando è già nell’apparato digerente.
Cosa fare e prognosi
Purtroppo, la comparsa dei sintomi è una chiara indicazione del fatto che il cianuro è già in circolo, e dobbiamo correre dal veterinario se dovesse verificarsi un’evenienza del genere. E telefonare, prima, per dire che cosa è successo, per dar tempo al medico di preparare l’antidoto.
Purtroppo, gli antidoti conosciuti contro il cianuro sono a loro volta tossici, perché vanno a modificare alcune cellule dell’organismo (i globuli rossi) affinché, invece di trasportare ossigeno, estraggano il cianuro dalle cellule: in alcuni casi succede che il cianuro viene debellato, ma che l’ossigeno è già troppo poco per poter continuare con le sue funzioni vitali, motivo per cui alla fine il cane non ce la fa.
La prognosi, in una situazione così delicata, è sempre riservata e dipende soprattutto dal tempismo che abbiamo avuto nel portare il cane dal veterinario prima che il cianuro potesse fare troppi danni: è proprio per scongiurare questa situazione che è bene sempre tenere le pesche (e le pesche noci) lontano dal cane, affinché non abbia modo di raggiungerle da solo.
Ivankovich A.D., Braverman B., Kanuru R.P., Heyman H.J., Paulissian R. (1980), Cyanide antidotes andh methods of their administration in dogs: a comparative study, Anesthesiology, 52(3), 210-216.
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