Vuoi partecipare?
Per commentare o partecipare alla discussione devi effettuare l'accesso al sito!
Salve,
sono un nuovo utente di questo social; mi presento: sono Manuel e sono un padrone di un adorabile Bassotto che ha un anno di vita di nome Luigi.
Con Luigi ho un piccolissimo problema: quando usciamo fuori è lui che decide dove andare e, se durante l'uscita non c'è con noi la mia compagna, mi porta sempre dietro l'angolo di casa (meno di 100m) facendo le sue annusate e così via... stessa cosa se è la mia compagna ad uscirlo; invece se io e la mia compagna lo usciamo assieme, allora ci porta un po' più lontano però sempre percorrendo lo stesso tragitto: quando siamo da soli con lui il tragitto dietro l'angolo di casa e quando siamo assieme alla mia compagna il tragitto più lontano di casa (ma che non supera circa 1km)
Secondo voi, il perché non vuole allontanarsi molto quando sono solo io a portarlo fuori oppure quando è solo la mia compagna a portarlo fuori, deriva dal fatto che sa che c'è un componente del branco a casa (o altrove) e non vuole che ci allontanassimo da lui? e invece il fatto che quando siamo tutti assieme vuole andare più lontano è perché non manca nessuno all'appello e quindi possiamo allontanarci tranquillamente da casa?
Vorrei anzitutto fargli capire che ho l'intenzione di portarlo da una parte e che lui mi seguisse tranquillamente...ma invece se per lui non va bene si oppone con forza e il risultato è che me lo devo strascinare ed è un peccato per entrambi; e poi, vorrei che, anche se sono solo io con lui o è solo la mia compagna con lui, avesse la voglia di allontanarsi da casa tranquillamente come se stessimo tutti e tre assieme.
- Saverio Sollecito : Buonasera la situazine è al quanto ingarbugliata. Considera che durante la passeggiata il cane si muove per odori, va come dire " a naso" però questo non significa che il cane debba decidere il percorso. La tecnica per correggere sta cosa fortunatamente esiste ma non è una cosa che si può spiegare qui e sopratutto la parte teorica è molto striminzita e minimale. Ciò che conta è la pratica e queato lo può fare e può fartelo vedere solo un buon educatore cinofilo.04/08/2023 22:06
- FEDERICO LEASO : Cominciamo con l'affermare che il cane dovrebbe essere portato a passeggio per socializzare a partire dai 5 mesi di età, parlo per i bassotti, in quanto è il momento in cui comincia a metabolizzare la paura. La passeggiata dovrebbe essere un percorso che parte dal nostro giardino e con un guinzaglio insegna al cucciolo di seguirci (anche se la stragrande maggioranza dei bassotti lo fa già naturalmente).
Altro appunto fondamentale (che a un anno... dovrebbe essere già routine) ... quando andiamo in passeggiata siamo noi a condurre il cane (che è parte del nostro branco e assume il ruolo di subalterno) e non viceversa. Il cane non decide dove andare a suo piacimento altrimenti comincerà a pensare che siamo noi i suoi subalterni.
Come risolvere il problema?
Ad un anno porsi il problema è un pò tardino ma una pezza la si può sempre mettere.
Prendo il cane e gli mostro il guinzaglietto, lo metto nel kennel e lo porto in auto (magari senza dargli da mangiare prima) e vado fuori.
Scelgo un posto non troppo affollato e dove posso muovermi con il cane agevolmente tipo un'area abitativa con temperature accettabili. Evito sgambatoi e zone dove posso trovare altri cani mal gestiti. Faccio vivere l'esperienza di passeggiata come un evento positivo. La sera dopo faccio la stessa cosa e lo faccio per qualche mese.
Quando porto il cane a passeggio lo tengo alla mia sinistra e cerco di dialogare con lui con dei comandi semplici massimo due o tre per indicargli il fermo - il vieni - o anche preannunciargli che stiamo per ripartire dopo uno stop.
Cerco di guardare il cane mentre passeggiamo per capire quali sono i messaggi che mi manda. Potrebbe sbadigliare dall'agitazione oppure salire con le sue zampette sulle mie scarpe. tutto ciò ha sempre una spiegazione.
Scritto questo... ritenendolo comunque solo un millesimo delle cose che si possono imparare in passeggiata.. consiglierei un bel libro sulla gestione della razza perché altrimenti potrei scrivere altre 2000 righe. Senza alcun interesse sulla vendita mi permetto di consigliarle un testo scritto da De Giuliani Claudio, affermato giudice enci specialista bassotti. Tale testo le metterà un pò di ansia per la precisione con cui vengono affrontati molti aspetti ma è ad oggi un testo in lingua madre che ritengo tra i migliori. Altri specialisti ne hanno scritti in passato ma poi li hanno parcheggiati nel dimenticatoio. Dal punto di vista della gestione psicologica di autori ne avrei tanti e non mi sento di consigliarne uno in particolare.
Ps: Sopra affronto il problema strettamente psicologico ma non considero che potrebbe esserci un problema fisico. Siamo sicuri che l'esemplare in questione non abbia alle spalle un trauma? Siamo sicuri che ci veda correttamente e sia certificato non affetto da PRA? siamo sicuri che il cane ci senta correttamente? Siamo sicuri che non ami passeggiare a causa di un problema fisico tipo una displasia, una lussazione o altro?
Ecco che prima di tutto è importante fare un'analisi fisica del soggetto risalendo alla genetica dei genitori e poi, scartando i dati puliti andando in specifico su ciò che ci resta.
Spero di averle dato qualche spunto utile e le ricordo che la razza è abitudinaria perciò sarà lei che dovrà lavorare sul cane per dargli modo di apprezzare la camminata e la scoperta di nuovi posti.07/08/2023 16:28
- 27/07/2023 22:46