Mangime per cani con Omega-3: a cosa serve e quando sceglierlo

Mangime per cani con Omega-3: a cosa serve e quando sceglierlo

Scritto dal dott. Valerio Guiggi ( Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Pisa, numero 781 )

In medicina umana, negli ultimi anni, complici le ricerche scientifiche, si è molto diffusa l’usanza di cercare alimenti ricchi di acidi grassi omega-3.

Un nome che tutti conoscono ma di cui pochi conoscono il significato, e che spesso si sa semplicemente che “fanno bene” senza però capire il perché.

Ed è per questo che ci chiediamo se, effettivamente, gli omega 3 facciano bene anche ai nostri cani, cercando però, prima di parlare di mangimi o alimenti che ne contengono, di rispondere ad una domanda più basilare: cosa sono?

Gli Omega-3

Gli acidi grassi omega-3 sono una serie di molecole, per la precisione di grassi, che si possono trovare all’interno degli alimenti, sia di origine animale che di origine vegetale. Anzi, di solito di origine vegetale, solo che gli animali, mangiando alcuni vegetali, ne assumono e quindi si ritrovano nel loro corpo.

Il cane, come l’uomo, è in grado di produrne piccole quantità in modo autonomo (per cui non si possono considerare vitamine perché la vitamina non può proprio essere prodotta dall’organismo), ma le quantità sono insufficienti per le necessità del corpo, e per questo vanno integrati. Principalmente vengono utilizzati per la riparazione delle membrane cellulari, ed è per questo che in generale sono indispensabili.

Questo è però solo uno degli effetti sull’organismo, perché gli studi hanno evidenziato come gli omega-3 abbiano anche un’azione antinfiammatoria, utile soprattutto nelle infiammazioni croniche (infiammazioni articolari, dermatiti, enteriti che durano da tempo) in cui si cerca di diminuire la risposta immunitaria perché è una risposta automatica del corpo che, però, non serve al cane (se le sue articolazioni sono mal messe, e già quello è un problema, perché aggiungere anche un’infiammazione?).

Gli omega-3 riescono ad entrare dappertutto, e ad essere importante è il rapporto tra omega-3 ed omega-6, acidi grassi simili, molto più comuni nell’alimentazione e soprattutto che hanno un’azione opposta, cioè stimolano l’infiammazione.

Che è una cosa inutile. Per variare la situazione, bisogna cercare di fornire al cane un corretto rapporto omega-3/omega-6.

Ovviamente, non tutti i cani hanno questa necessità: un cane giovane e in forma non avrà particolare bisogno degli omega-3, mentre un cane anziano e soggetto a patologie di vario tipo ne necessita molto di più; anche i cani malati, che magari si stanno riprendendo da una situazione avversa, possono avere necessità di una quantità maggiore di omega-3.

Aumentare questi acidi grassi nella dieta, anche senza diminuire gli omega-6, permette di migliorare il rapporto tra i due acidi grassi facendo in modo che nessuno dei due sia in eccesso rispetto all’altro provocando così squilibri che potrebbero avere conseguenze negative.

Da notare che, secondo alcuni studi, l’eccesso di omega-3 sarebbe problematico, per cui anche se si integrano nell’alimentazione bisogna sempre usare il buon senso e non esagerare.

Quali sono gli alimenti ricchi di omega-3?

Tra gli alimenti ricchi di omega-3 troviamo il pesce, oltre ad alcuni vegetali tra cui le verdure a foglia larga e alcune tipologie di frutta secca come le noci e le mandorle.

Alcuni di questi alimenti si possono dare al cane senza problemi, ad esempio le verdure, ma bisogna fare attenzione ad un particolare ben preciso, che è quello della degradazione degli omega-3.

Il calore, infatti, distrugge questi nutrienti che sono molto sensibili, ed è per questo motivo che la scelta del mangime deve essere ponderata, e non ha senso scegliere il mangime al pesce solo perché è ricco di omega-3.

Nel processo di produzione dei croccantini, ad esempio, troviamo che non solo le materie prime (carne, pesce) vengono cotte, ma dopo la cottura e la riduzione in un pastone che forma i croccantini questi vengono anche essiccati: due processi di calore (il secondo è simile alla produzione dei nostri biscotti, che mangiamo a colazione) che non lasciano scampo ai poveri omega-3, che tendono a sparire.

Per cui le soluzioni sono essenzialmente tre, per alimentare il cane con questi acidi grassi, perché il “naturalmente ricco di omega-3”, come abbiamo visto, ha ben poco senso… Le soluzioni infatti sono:

  • L’alimentazione casalinga; somministrando direttamente l’ingrediente che è la materia prima, cotta nella maniera giusta (o cruda, con le dovute precauzioni) preserva gli omega-3;
  • L’alimentazione umida e non secca, prendendo però in considerazione solo gli alimenti a base di pesce che siano stati cotti con un trattamento che preserva gli acidi grassi (simile al trattamento che viene fatto al “nostro” tonno in scatola, che è la cottura al vapore);
  • I croccantini a cui, però, gli omega-3 devono essere necessariamente aggiunti dopo la cottura, e non prima, perché altrimenti il calore rischierebbe di degradarli.

A queste soluzioni si aggiungono, ovviamente, gli integratori, che essendo prodotti pensati proprio per integrare le sostanze che contengono (quindi, per esempio, gli omega-3) ne contengono quantità abbondanti e soprattutto calcolate in base al fabbisogno del cane.

Ma naturalmente di un integratore c’è bisogno solamente quando non c’è possibilità di assumere un quantitativo sufficiente di omega-3 con la normale alimentazione.

Nella scelta dei mangimi, in questa sezione dello shop di Cani.it si trovano diversi prodotti secchi che specificano la presenza degli Omega-3.

Purtroppo non è possibile sapere se questi siano stati aggiunti prima o dopo la cottura, ma possiamo ipotizzare (purtroppo si può solo ipotizzare) che se l’azienda pubblicizza la presenza di questi acidi grassi questi siano stati messi prima della cottura, e non in un secondo momento.

In alternativa è possibile scegliere un mangime umido ricco di omega-3: in questo caso si cercano i mangimi di solito a base di tonno che, venendo cotto al vapore, conservano meglio alcune sostanze tra cui proprio questi acidi grassi, che potranno così essere assunti dal cane.

Da notare che molti di questi mangimi, però, sono mangimi complementari e per questo si rende necessaria un’integrazione alimentare, ovvero il cane non può sopravvivere mangiando solo quello, per espressa indicazione di chi produce il mangime.

Infine, è possibile continuare ad usare il mangime che già utilizziamo ma, se ci siamo resi conto che gli omega-3 al suo interno sono pochi, optare per l’utilizzo degli integratori, avendo però cura di seguire sempre le indicazioni relative alla quantità indicate nelle confezioni.

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