Insegnare al cane a non saltare addosso alle persone
Educare un cane a non saltare addosso alle persone è importantissimo ed è una delle cose da fare sin da subito.
Non possiamo infatti accettare che il nostro cucciolino salti addosso a noi o agli amici, e poi all’improvviso decidere che non deve più farlo, o perché è troppo cresciuto o, peggio ancora, perché quel giorno abbiamo indossato un abito nuovo.
I cani sono cani e ragionano, giustamente, come esseri della loro specie: a loro non importa se indossiamo stracci o abiti firmati, ci amano comunque. Allo stesso modo, a loro non importa cosa indossiamo quel giorno, ci salutano come sono abituati a fare.
Saltare addosso è un modo per richiamare l’attenzione, per fare una richiesta di interazione, per giocare, per salutare.
Se questo nel cucciolo è istintivo, o dovrebbe esserlo, in un cane più adulto sfocia facilmente in comportamenti che possono essere fraintesi proprio dal cane, è infatti sempre e solo il soggetto che nel branco ha uno status superiore che comincia l’interazione ed il gioco.
Per insegnare al cane a non saltare addosso alle persone, sia che entrino dalla porta o dal cancello, sia che semplicemente si fermino, dobbiamo guardare gli altri cani e comportarci in modo analogo.
Non serve sgridare, non serve tirare indietro il cane, è assolutamente controproducente emettere suoni di qualunque genere: ogni reazione nostra non fa altro che rinforzare il cane nel suo comportamento.
Guardiamo un cane di livello gerarchico superiore, avvicinato da uno di livello inferiore. Quest’ultimo si metterà chinato in avanti, con la parte posteriore alzata, nella tipica posizione di invito al gioco.
Il soggetto che è superiore a lui… semplicemente non farà nulla. Lo lascerà stancare e, quando l’altro smetterà di invitare al gioco, solo allora andrà da lui a giocare, se lo desidera.
Così dobbiamo fare noi, anche se a volte è davvero difficile: dobbiamo abituarci, ed abituare il nostro cane, che quando entriamo in casa non deve correrci incontro e salutarci, ma deve aspettare che siamo noi ad “attivare” l’interazione.
Abituiamoci sin da subito, quindi, ad entrare dalla porta o dal cancello e a dirigerci direttamente, ad esempio, ad appoggiare le chiavi. Poi, una volta appoggiate le chiavi, o eseguita qualunque altra azione, voltiamoci a salutare festosamente il nostro amico.
Se il cane tende a saltarci addosso, la nostra reazione, e la reazione che dovremmo eventualmente insegnare anche ai nostri amici, dovrà essere la stessa che ha un cane di livello superiore rispetto ad un sottoposto: la totale indifferenza.
Senza parlare, limitiamoci a voltare le spalle al nostro amico. Teniamo sempre in mente l’atteggiamento di un cane superiore in gerarchia: non si muove, non risponde, non dà segno di notare la presenza del cane che lo invita al gioco ed è proprio in questo modo che ribadisce la sua superiorità gerarchica e “sgrida” il cane che lo disturba.
Parlare o gesticolare sono già risposte: significherebbero che abbiamo accettato l’interazione iniziata dal nostro cane e rinforzeremmo il suo comportamento negativo.
In breve tempo, se saremo costanti, voltandogli semplicemente le spalle in silenzio ed allontanandoci de da lui fingendo di essere interessati ad altro, il nostro cane non salterà più addosso a nessuno: sarà questo il momento in cui potremo insegnargli, se lo desideriamo, a metterci le zampe sul petto a comando.
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