Come riconoscere un bravo addestratore
Molte persone che possiedono cani si ritrovano spesso alla ricerca di qualcuno che sia in grado di prendersi cura del proprio animale.
Non si parla di dog sitter ma, di professionisti che hanno fatto della loro passione per gli animali un vero e proprio lavoro.
I pagani, cioè i semplici padroni di cani, necessitano di frequente di un aiuto più mirato per i loro animali.
Alcuni cani dimostrano, per esempio, difficoltà nell'imparare ad istaurare un rapporto con gli esseri umani ed è qui che intervengono i professionisti. Saper trovare un buon addestratore oppure un bravo educatore cinofilo non è cosa semplice.
Innanzi tutto i due ruoli vanno distinti, l'educatore è colui che si occupa di inserire un cucciolo nella società in maniera corretta mentre l'addestratore è colui che lo inserisce in contesti come il lavoro e lo sport.
L'educatore e l'addestratore si occupano di momenti di crescita di un cane molto diversi tra loro. Non c'è il buono o cattivo, più semplicemente svolgono due compiti diversi.
L'educatore è visto con un'accezione positiva rispetto all'addestratore, infatti, lo stesso termine addestramento è spesso associato alla coercizione, al maltrattamento e alla strumentalizzazione.
Quest'ultima può avere ragion dessere se si considera che il cane sportivo o poliziotto sia effettivamente strumentalizzato per svolgere le mansioni richieste.
Il cane non è però dispiaciuto per questo, infatti, se gli viene dato un ruolo ed uno scopo diventa l'animale più felice del mondo, non ama non fare niente.
Imparare a riconoscere una figura professionale che possa davvero essere d'aiuto al cane non è semplice, basterà però cercare di individuare alcune caratteristiche nelle persone che si presenteranno come professionisti in materia.
In primo luogo, l'educatore o addestratore che sia deve essere in grado di capire le esigenze del cane fin da subito altrimenti non svolge per bene il proprio mestiere.
Spesso sia l'educatore sia l'addestratore sono dei bravi oratori e tendono ad ubriacare di termini specifici il cliente, che avrà limpressione di avere a che fare con qualcuno sapiente ma, magari non è proprio così.
In tali casi i comportamenti scorretti del cane per cui una persona si rivolge ad un educatore continuano ad essere presenti. È bene quindi che il professionista usi un linguaggio semplice con chi non è del mestiere senza puntare a evidenziare le proprie doti e basta. In definitiva, l'obiettivo del bravo educatore/addestratore è di farsi capire da tutti.
Un'altra figura professionale che fa capolino tra i già citati educatore e addestratore e quella del cinofilosofo.
Quest'ultimo aiuta le persone ad avvicinarsi ai cani, a saper creare con loro un rapporto intelligente, fatto soprattutto di collaborazione.
Tale professione si distingue fortemente dall'educatore, il quale si occupa dei cuccioli e dall'addestratore che, invece, si prende cura dei cani adulti.
L'importante è che il cinofilosofo chiarisca quali siano i punti fondamentali del suo lavoro.
Succede spesso che i cinofilosofi organizzino dei corsi per i padroni, già qui deve essere chiaro che non si tratta di addestramento.
Le tre figure professionali considerate sono necessarie quando si porta avanti un percorso con un cane.
Infatti, l'una non può subentrare o sostituire l'altra, si tratta di mansioni differenti che sono svolte in momenti diversi della vita di un cane.
Può anche capitare che magari un cinofilosofo sia pure addestratore ma, è complicato trovare una persona che svolga due di queste attività in modo corretto.
Potrebbe facilmente capitare di incontrare un addestratore di una certa età, che svolge il mestiere da tanti anni e che ha imparato sul campo le mansioni del cinofilosofo.
Può succedere che queste persone abbiano tali competenze, magari non apprese dai libri ma, le abbiano fatte proprie con il tempo anche da prima che si ufficializzasse la presenza della figura formativa del cinofilosofo.
Spesso capita che le tre figure professionali entrino in dispute tra loro ed è anche stato proposto di costituire degli albi o meglio, delle certificazioni particolari che questi professionisti dovrebbero acquisire in più.
In tal modo si arriverebbe probabilmente a creare ancora maggior confusione nei clienti/padroni dei cani e non si controllerebbe comunque la qualità della professione.
In tutta franchezza manca probabilmente una corretta organizzazione dei percorsi delle tre figure, se ognuna di loro fosse formata da persone che diffondessero il giusto messaggio, si eviterebbe di incontrare addestratori non bravi ed educatori che non svolgono il loro compito.
Dovrebbe essere una sorta di catena tra queste tre persone, una volta che uno di loro esaurisce il suo lavoro con lanimale, dovrebbe passare la palla a chi vien dopo. In realtà questo non succede.
I padroni dal canto loro, a volte pure per pigrizia di cercare la giusta professionalità, si affidano a chi dice di essere in grado di svolgere le tre mansioni insieme.
In questo caso l'umiltà di chi svolge il lavoro dovrebbe essere posta in primo piano, dovrebbe essere la persona in questione a lasciare il passo a chi è più preparato o semplicemente a chi svolge quel mestiere regolarmente.
Non cè niente di sbagliato in questo. Si eviterebbe semplicemente di far spendere soldi ai padroni che si affidano alle persone sbagliate.
L'addestratore, l'educatore ed il cinofilosofo devono essere capaci di prepararsi adeguatamente alla professione con gli studi necessari ma, devono anche riuscire a sviluppare dei metodi propri che derivano dall'esperienza sul campo.
Loro devono quindi sviluppare un proprio pensiero critico sulle varie situazioni che si presentano.
Andando oltre, tutte queste figure devono proporre delle situazioni alternative. Ciò significa che non esiste un solo metodo, un'unica soluzione di fronte ad un problema, ogni cane è un soggetto a sé ed è giusto affrontare le sue problematiche in modo diverso.
Questo è un altro elemento indice di professionalità di chi il padrone assume per gestire il proprio cane.
Spesso i cani possono mostrare problemi che sono risolvibili con una rieducazione, invece, viene proposta la via più veloce, cioè quella della soppressione. In tal caso, i padroni devono stare attenti, se un addestratore è davvero bravo, sarà in grado di far fare al cane un percorso alternativo.
Spesso l'addestratore usa degli strumenti che sono considerati abbastanza forti e dolorosi, non sono per l'addestramento ma, per la rieducazione dell'animale e il professionista sa come e quando usarli.
Si tratta semplicemente di fidarsi di chi si ha davanti e capire quale sia il reale problema del cane, se per esempio l'unica via duscita pare essere la soppressione allora forse è bene tentare con metodi alternativi come l'uso di strumenti di questo tipo.
Il cliente/padrone deve essere in grado di valutare la persona che ha davanti, diagnosi fatte in pochi minuti non devono risultare troppo credibili.
Per conoscere un cane ci vogliono spesso mesi interi, periodi di test e di valutazioni.
Al cliente/padrone spetta l'arduo compito di non farsi abbindolare e di capire con chi ha a che fare.
Articoli correlati
Domande nel forum
risposte
risposta
risposte
risposte
risposte
risposte
Commenti