Come creare un allevamento di cani
Molto spesso si ha l’esigenza di trasformare le proprie passioni in lavoro, e i cani che sono una grande passione, possono diventare anch’essi una fonte di reddito, soprattutto in questi tempi di crisi quando bisogna ingegnarsi per arrotondare, e perché no, per crearsi un vero e proprio lavoro che vada fuori dagli schemi ormai saturi dei soliti impieghi. Quindi perché non mettere su un piccolo allevamento di cani?
Molte persone ritengono deplorevole vendere o acquistare cani, quasi come se l’atto della compravendita in sé fosse una sorta di maltrattamento o nasconda un fine eticamente deplorevole.
Alla base di questo pensiero probabilmente ci sono i vari casi di traffici illeciti di cuccioli dall’est Europa, venuti alla ribalta nelle pagine di cronaca di giornali e telegiornali.
Ovviamente queste vicende sono tristi e si spera che non accadano più ma bisogna ricordarsi che esistono tanti importatori, negozianti e allevatori onesti che tengono al benessere dei cuccioli e lavorano nel pieno rispetto della legge e dell’etica nei confronti degli esseri viventi.
Purtroppo come spesso accade, sono le cose negative a rimanere impresse, e queste stesse vicende macchiano la reputazione di intere categorie che pagano tale scotto per colpa di pochi individui.
Se al centro di tutto ci sta l’amore per i cani, il rispetto della vita e delle leggi, allevare o vendere cani non è immorale o eticamente sbagliato.
Vendere un cucciolo non significa considerarlo un oggetto o della merce; per fare un paragone: nessun artista considera le proprie opere come meri oggetti pur vendendole, questo per dire che l’atto della vendita in sé non apporta disprezzo o poca considerazione per ciò che viene venduto, perché in realtà non è il cane ad essere venduto ma il lavoro che l’allevatore ha impiegato per gestire i genitori del cucciolo e l’intera cucciolata, oltre alle spese di gestione dell’allevamento.
Non si vende il cane, così come non si vende l’opera d’arte, ma solo il lavoro che c’è dietro di esso.
Fatta questa dovuta premessa, di seguito vedremo come mettere su un allevamento di cani, facendo insieme alcune considerazioni fondamentali, e analizzando l’iter burocratico che bisogna seguire per iniziare questa attività.
Allevamento amatoriale o professionale?
Quando si decide di intraprendere un’attività che nasce principalmente da un hobby dobbiamo considerare due opzioni fondamentali, cioè se rimanere nell’ambito amatoriale o professionalizzare l’attività creando una ditta, una società ecc.
Anche nell’allevamento dei cani esiste questa differenza, infatti per essere allevatori non bisogna necessariamente fondare una ditta.
Se si intende aprire un piccolo allevamento, rimanere nell’ambito amatoriale è probabilmente la scelta più giusta, esistono però dei parametri a cui attenersi affinché l’attività non perda questa connotazione.
Gli allevamenti di cani amatoriali per essere definiti tali non si possono avere un numero di nascite annuo superiore a trenta cuccioli e devono avere un numero di fattrici non superiore a cinque.
Rispettando questi parametri non si necessità di iscrizione alla CCIA (Camera di Commercio) e neppure al registro IVA, ma nel caso in cui l’attività in questione generasse reddito positivo si è tenuti per legge a dichiarare tali introiti come "attività commerciale esercitata occasionalmente" e anche ad iscriversi al Registro Allevatori AUSL.
Nel caso in cui ci sia l’intenzione di superare questi parametri allora dobbiamo costituire un allevamento professionale e per farlo bisogna prima di tutto iscriversi alla Camera di Commercio nella categoria "Altri", richiedere il parere sanitario all'Ufficio Igiene dei Servizi Veterinari presso le A.S.L che rilascerà tale documento dopo un sopralluogo.
In fine, in caso di parere positivo si potrà richiedere la licenza ad esercitare e alla detenzione di animali presso l'Unità Ambiente del Comune, sempre a patto che il Comune l'abbia istituita (Legge 23/08/1993 n'349 - D.M. Politiche Agricole 28.1.1994).
Bisogna inoltre attenersi anche ad regolamenti regionali, provinciali o comunali in materia, quindi prima di muoversi è meglio rivolgersi all’ufficio comunale di competenza per chiedere ulteriori informazioni.
Caratteristiche di un buon allevamento di cani
Per costituire un buon allevamento, è importante non eccedere con il numero di riproduttori o con le razze allevate.
Infatti, spesso gli allevamenti migliori sono proprio quelli più piccoli, con pochi animali e una massimo due razze.
Avere una o due razze fa intendere ai potenziali avventori che l’allevamento sia specializzato in quanto i proprietari hanno scelto di concentrare i propri sforzi su quelle razze, specializzandosi.
Al contrario un allevamento con troppe razze darebbe l’impressione di voler puntare più alla quantità che alla qualità.
La competenza fa la differenza
Sicuramente la caratteristica che fa la differenza è la preparazione dei proprietari.
L’allevatore deve prima di tutto essere un esperto di cani e deve amare profondamente questi animali, approfondendo tutti gli aspetti peculiari della specie e delle razze che alleva.
Quindi la figura dell’allevatore non deve fermarsi alla mera vece di un commerciante ma deve fornire anche una consulenza ai futuri acquirenti.
Infatti, molto spesso le persone che acquistano un cane in allevamento, non hanno esperienze pregresse in tal senso, quindi si rivolgono ad un allevatore con la speranza che questo possa guidarli nel modo migliore.
Un allevatore improvvisato è fallito in partenza, quasi analogamente uno con le giuste competenze ma con poca predisposizione al contatto col pubblico, o senza le capacità di consigliare e seguire il cliente avrà buone possibilità di fallimento.
Il benessere dei cani prima di tutto
Un altro aspetto da tenere fortemente in considerazione è il benessere dei cani.
Questa affermazione potrebbe sembrare scontata ma in realtà non è così, perché spesso anche in buona fede si rischia di venir meno in relazione a questo aspetto, perché presi dai mille impegni che un attività comporta, crediamo che la pulizia e l’approvvigionamento di cibo ed acqua, insieme ai controlli veterinari siano gli unici aspetti da seguire per far sì che i cani stiano bene.
Ma in realtà è importante anche pensare al benessere mentale dei nostri cani che hanno bisogno di noi, quindi di mantenere inalterato il rapporto cane-padrone con tutte le relative attività che servono a rafforzarlo.
Quindi è importante giocare con i cani, accarezzarli, portarli in giro, dedicandoci singolarmente ad ogni esemplare e facendo anche attività di gruppo.
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