Il carlino e il suo mondo
Quello di questo delizioso, piccolo cane, è un mondo antico, che viene da lontano.
Le origini di questa razza, conosciuta con diversi nomi, risalgono all’antica Cina, paese in cui, in cronache di oltre 3000 anni fa, si parla di questo piccolo cane che si pensa derivi dall’unione di due razze molto note in Cina, il Lion Dog ed il Pechinese.
Il Carlino, raffigurato in moltissime opere cinesi, mantiene intatta la sua fisionomia, a partire dal diamante che le rughe formano sulla fronte e che, nell’antica Cina, la leggenda voleva fosse un ideogramma dal significato magico. Cane coccolato da principi ed imperatori, il carlino è, fin dalle origini, un cane davvero speciale di cui sono arrivati fino a noi intatti sia il carattere, giocoso ed al contempo forte, sia la fisionomia.
Solo il nome è, col passare degli anni, cambiato. Il nome attuale utilizzato in Italia, Carlino appunto, viene utilizzato fin dal XVIII secolo ed è il soprannome dato a Carlo Bertinazzi, un famoso attore della Commedia Italiana, che viveva e lavorava a Parigi ed interpretava il ruolo di Arlecchino, la cui maschera nera, simile ad un pugno, ricorda il muso particolare, anch’esso dotato di maschera nera, del piccolo molosso.
In Inghilterra, il Carlino viene chiamato Pug, che deriva dal latino pugnos, ovvero “pugno”, sempre in considerazione della caratteristica struttura del muso, mentre in Tedesco il nome è Mops, che deriva da moppen, ossia avere l’aria corrucciata.
Molto diffuso, specie fra le classi nobiliari, il Carlino è stato, fin dai tempi remoti, un dono di prestigio, un amico coccolato e vezzeggiato, un prezioso compagno da tenere sempre con sé e di cui andare orgogliosi.
A differenza di altri cani di piccola taglia, il Carlino non ama vivere all’esterno: è un piccolo molosso, e come tale ama il rapporto stretto con il suo proprietario. Forte ed affidabile, questo piccolo leone è in grado di portare una grande gioia a chi lo sceglie avendo consapevolezza delle sue caratteristiche e delle sue esigenze.
A dispetto della sua piccolezza, infatti, e del suo aspetto che potrebbero farlo sembrare un orsacchiotto, il Carlino è pur sempre un molosso. E’ un cane con una vitalità irresistibile, ma è inadatto alla vita all’aperto, sicuramente non è adatto a fare jogging con voi, ha il muso molto corto e quindi soffre molto il caldo, richiede, specialmente agli occhi, una cura e una attenzione quotidiane.
Come per tutti i cani, la scelta di un soggetto di una particolare razza dovrebbe essere fatta tenendo conto delle caratteristiche sia nostre che del cane: lo stile di vita, i gusti, la casa dove abitiamo, le cose che ci piacciono e quelle che proprio non sopportiamo devono essere valutate con attenzione prima di scegliere una particolare razza di cani: anche se a livello estetico un cane ci piace tantissimo, non è detto che la convivenza sia possibile e sia piacevole per entrambi.
Questo vale anche di più per un cane come il Carlino, che con il suo aspetto da pupazzo di peluche, può far dimenticare che, per il suo benessere psicofisico, questo è un piccolo cane che ha bisogno di un grande movimento e, allo stesso tempo, di un grande attaccamento al proprietario.
Fin dai tempi dell’Antica Cina, infatti, il carattere di questo piccolo grande cane è stato selezionato per aumentare l’istintivo attaccamento all’uomo.
Chi decide di prendere un Carlino, deve sin da subito cominciare a pensare come fare per portarlo sempre con sé. Un Carlino non può essere lasciato solo svariate ore al giorno: se non abbiamo la possibilità di tenere il nostro cane sempre con noi, allora la scelta di questa razza “da braccio”, selezionata appunto per essere tenuta in braccio tutto il giorno tutti i giorni, non fa assolutamente per noi.
Questo non vuol dire che dobbiamo tenerlo sempre in braccio, anzi, è fondamentale spingerlo ad eseguire il movimento di cui ha bisogno per restare in forma, ma sicuramente, per apprezzare un Carlino e dargli quello di cui ha bisogno, dobbiamo amare moltissimo l’atto di tenere in braccio il nostro cane.
Tra i problemi che affliggono questa razza, infatti, il primo rischio in assoluto è il sovrappeso causato da una scorretta gestione di questo piccolo leone. Non ama muoversi, ama stare in braccio ed essere coccolato, il rischio è quello di coccolarlo anche troppo e, soprattutto, di mostrare il nostro affetto rimpinzandolo di cibo, con ovvie conseguenze sia per la sua gestibilità che, soprattutto, per la sua aspettativa di vita, che cala proporzionalmente al crescere del sovrappeso.
Il Carlino, pur essendo un cane dolcissimo, non è molto adatto a convivere con i bambini, specie con bambini molto piccoli. Molto delicato, specie negli occhi, un Carlino difficilmente può diventare un compagno di giochi se i bambini sono troppo piccoli per capire che basta davvero poco per fargli male in modo anche serio.
Bambini un poco più grandi, invece, anche se potranno capire, potrebbero rischiare di esserne gelosi: perché prendiamo in braccio il cane e non loro?
Facciamo, prima di prendere un Carlino, tutte le dovute considerazioni, in modo da sapere bene se è davvero un piccolo molosso da braccio il cane che fa per noi.
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